Nelle diete che promettono cali vertiginosi di peso, i carboidrati sono aboliti o sacrificati a favore di cibi proteici. In realtà, questi macro nutrienti sono fondamentali per restare in forma senza intaccare i muscoli

di Annamaria Norvetto

«Un recente studio ha dimostrato che spostare i carboidrati alla sera al posto delle proteine, a parità di distribuzione calorica e di composizione dei pasti, favorisce il dimagrimento». Lo ha spiegato la nutrizionista Sara Farnetti, sulla sua pagina web, chiarendo quello che è uno dei principi alla base del metodo alimentare centrato sulla funzionalità, da lei promosso.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un vero e proprio successo delle diete a bassissimo contenuto di carboidrati, che promettono cali lampo di peso ma che sovraccaricano i reni con troppe proteine animali e poca gratificazione del palato. «I ricercatori – ha dichiarato la Farnetti – hanno osservato che mangiare pasta la sera aumenta anche la liberazione di leptina, l’ormone della sazietà, e di adiponectina, che riduce i livelli di glucosio e colesterolo nel sangue, migliora la sensibilità all’insulina e ha un’azione antinfiammatoria». La pasta è il cibo simbolo della dieta mediterranea, tipica soprattutto della tradizione italiana; tuttavia, è da sempre pensiero comune alla maggioranza di coloro che devono dimagrire, consumarne poca e solo a pranzo, per non avere sensi di colpa all’appuntamento con la bilancia. Al contrario, sembrerebbe che l’alto contenuto di amido nella pasta garantisca energia di lunga durata senza mandare la glicemia alle stelle. «Si tratta di uno studio – continua la Farnetti – dell’Università di Gerusalemme. Sono stati arruolati settantotto donne e uomini obesi suddividendoli in due gruppi. Per sei mesi hanno seguito la stessa dieta ipocalorica, con il 45-50% da carboidrati, sotto forma di pasta, riso, pane, patate e yogurt alla frutta o un paio di biscotti. Un gruppo li consumava prevalentemente la sera, l’altro li ripartiva durante la giornata. Dopo sei mesi chi aveva mangiato carboidrati per cena aveva perso più peso con riduzione della massa grassa, del senso di fame, del glucosio e del colesterolo». Il vero problema della mancata riduzione di peso nei soggetti tendenti ad ingrassare consisterebbe nell’innalzamento repentino dell’insulina, causa del depositarsi dei grassi. «Se riusciamo a comporre i pasti a basso indice insulinico – conclude la dottoressa Farnetti – qualsiasi cosa abbiamo consumato, non ci farà ingrassare, indipendentemente dalla calorie che contiene il pasto. Il segreto è sapere associare e cucinare la pasta in modo giusto. Consumarla la sera significa rispettare la fisiologia del riposo notturno».

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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