Una piccola “lezione” di finanza ed economia che, in modo semplice e coinvolgente, ha aiutato a comprendere perché forse i nostri depositi non sono più al sicuro

di Virginia Vicidomini
 
“Il risparmio degli italiani è a rischio?”: è questo il titolo del convegno tenutosi ieri alla biblioteca comunale di Nocera Inferiore, che ha visto come relatore Sàntolo Cannavale, esperto del settore economico-finanziario e con una lunga esperienza alle spalle al Banco di Napoli.

Organizzato dalla biblioteca e dall’Informagiovani, con lo scopo di chiarire le varie perplessità e timori che sono sorti in seguito alle crisi bancarie degli ultimi mesi, l’incontro si è aperto con l’intervento dell’assessore alle politiche culturali, Maria Laura Vigliar, che ha sottolineato il sostegno e l’appoggio dell’amministrazione comunale e del sindaco a questo tipo d’iniziative.
Molteplici le tematiche affrontate in modo semplice e chiaro, tra cui gli effetti negativi della globa-lizzazione, la disoc-cupazione strutturale che attanaglia il nostro paese, il “fracking”, nuovo  e controverso metodo d’estrazione del petrolio che gli Stati Uniti stanno adottando fratturando le rocce sotterranee, con lo scopo di rendersi indipendenti dall’Arabia Saudita e dagli altri paesi produttori dell’olio nero.
Non sono mancati interessanti interventi da parte di alcuni componenti della platea e quindi il confronto tra diversi punti di vista, fino a toccare uno dei punti centrali del convegno: il “bail-in”, quel meccanismo, stabilito in sede europea, per cui una banca in crisi può far ricorso, per salvarsi, ai soldi investiti da azionisti, obbligazionisti e persino ai depositi dei conti correnti. Il bail-in si concretizza in una garanzia interna per il salvataggio delle banche, senza l’intervento dello Stato: a “rimetterci” sono azionisti e depositari. Questo è in profondo contrasto con l’articolo 47 della Costituzione: lo Stato dovrebbe incoraggiare e tutelare il risparmio in tutte le sue forme, ma la realtà che si sta profilando è gravemente discordante con i principi costituzionali.
Per quanto riguarda la drammatica situazione del nostro debito pubblico Sàntolo Cannavale ha chiarito che: «I tedeschi stanno ipotizzando la possibilità che le banche europee non debbano detenere titoli di Stato più del 25% del loro patrimonio netto; ma le banche attualmente superano di molto questa soglia. Se si attuasse una regola del genere il sistema bancario italiano andrebbe incontro ad enormi difficoltà. La Germania è “terrorizzata” dal nostro debito pubblico, dal momento che dopo la seconda guerra mondiale ha dovuto pagare i debiti di guerra». Non resta che seguire l’evolversi della vicenda politica.
Un consiglio per i risparmiatori? Sicuramente la regola basilare è quella di diversificare gli investimenti, ma con il rischio di vedere la scomparsa delle banche più piccole.
Come sottolinea la dottoressa Nicla Iacovino, direttrice della biblioteca comunale: «Un’opera d’informazione su queste tematiche è molto importante, abbiamo riscontrato una grande partecipazione a riprova che quest’iniziative sono valide e vanno incentivate».
Il risparmio che viene accumulato con tanti sacrifici è a rischio, siamo condizionati dalle scelte imposte a livello europeo e dalla Banca Centrale Europea. La situazione in corso incute timore sulla gente e fa temere per la solidità del sistema bancario e dei nostri risparmi. E sicuramente la diffusione dell’informazione può renderci risparmiatori ed investitori più consapevoli dei rischi a cui andiamo incontro.

 

 

nelle foto di Chiara Ferrigno: in alto Sàntolo Cannavale durante la sua relazione; al centro Cannavale con l’assessore Maria Laura Vigliar; in basso Virginia Vicidomini intervista il relatore

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