Un’agorà della comunicazione nella cattedrale di San Prisco a Nocera Inferiore. Giornalisti riuniti a confronto in occasione della ricorrenza di san Francesco di Sales

di Tania Pentangelo

«Prima di comunicare é fondamentale ascoltare. Ascoltare significa anche essere capaci di condividere domande e dubbi, di percorrere un cammino fianco a fianco».
Con alcune parole del messaggio di Papa Francesco per la cinquantesima Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali si è aperto a Nocera Inferiore l’incontro di ieri, sabato 23 gennaio, sul tema “Un’informazione che non giudica. La Misericordia ai tempi di internet, radio e TV” in onore di San Francesco di Sales, protettore dei giornalisti.

Mattinata scandita da due diversi momenti: il primo di formazione, nella congrega del Santissimo Rosario, che ha visto tutti i giornalisti – dell’Agro e non – uniti nel confronto e il secondo nell’attigua cattedrale di San Prisco, volto alla celebrazione del Giubileo della Misericordia attraverso la preghiera. Forte il messaggio del vescovo monsignor Giuseppe Giudice, che ha sottolineato quanto l’Anno Santo che stiamo vivendo sia diverso da quello del Duemila e serbi in se un’importante novità, ovvero l’apertura per la prima volta delle Porte Sante in tutte le diocesi del mondo.
A cinquant’anni dal Concilio Vaticano II si rimarca quindi la soggettività delle chiese locali. «Vi auguro di essere giornalisti – comunicatori che non sbattono porte in faccia ma le aprono, operatori della comunicazione che anche quando devono dire la verità lo fanno, come dice San Francesco di Sales, con un pò di miele» ha detto Giudice concludendo il suo intervento. A seguire si è tenuta una tavola rotonda che ha avuto come protagonisti Mimmo Falco, presidente del Movimento Unitario Giornalisti e consigliere Odg Campania, Carlo Chirico, docente dell’Università degli Studi di Salerno, Sara Fornaro, giornalista di “Città Nuova” e Cristina Renzi, direttore di “Ricerca”. Interventi non cattedratici che hanno analizzato la comunicazione da varie prospettive: quella accademica, quella professionale e deontologica, ma soprattutto quella umana. A tal proposito Mimmo Falco è intervenuto dicendo: «Siamo il tramite di fatti che al 99% vedono come protagonisti persone, esseri umani e dobbiamo raccontare sempre la verità avvicinandoci alle notizie con il massimo rispetto possibile. Bisogna guardarsi dall’informazione spazzatura, dando a colui il quale legge una fonte certa, che non può essere assolutamente smentita». Si é focalizzato poi, nel suo secondo intervento, sull’importanza della preparazione culturale del giornalista visto non come strumento nelle mani del potere, ma come colui che lotta anche contro l’ignoranza, causa determinate di cattiva informazione. Un monito il messaggio di Sara Fornaro che ha invitato a ricercare ed evidenziare il positivo e ad infondere nel lettore speranza. A mettere invece in primo piano quanto sia fondamentale l’incontro tra punti di vista diversi per la formazione di persone in grado di cogliere il bene comune e quanto possa essere lodevole agire con Misericordia e coscienza anche nel campo culturale è stata la giovanissima Cristina Renzi. Una comunione, quella tra informazione e misericordia, presente anche nella letteratura, come ha illustrato il professor Carlo Chirico, che avvalendosi della lettura di componimenti di Mario Luzi e Alfonso Gatto ha evidenziato quanto sia importante il rapporto che l’uomo ha con la realtà esterna e quanto le parole colleghino questi due mondi. Al termine di queste riflessioni c’è stata la consegna da parte di Salvatore Campitiello, presidente dell’Assostampa Valle del Sarno e consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, di alcune medaglie, un riconoscimento ai colleghi che sono iscritti da più anni all’Ordine. Giunto poi il secondo momento, si è varcata la Porta Santa della cattedrale, che il vescovo, durante la celebrazione della liturgia, ha identificato in Gesù, considerandolo come un gesto con valenza cristiana ma soprattutto antropologica. Per finire un atto concreto di solidarietà, ovvero il dono di un libro da parte dei presenti per la realizzazione della biblioteca ospedaliera del Polo Oncologico dell’Andrea Tortora di Pagani, progetto autorizzato dal responsabile del reparto, il dottor Califano. La comunicazione dunque può e deve costruire ponti, bisogna scrivere, si, secondo regole deontologiche, ma comunicando soprattutto con rispetto e Misericordia.

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