Questa sostanza è potenzialmente tossica e nociva. Gli effetti negativi raddoppiano se il composto si associa ad alimenti grassi e poco sani

di Annamaria Norvetto

«L’alcol è una sostanza non nutriente largamente diffusa nella nostra alimentazione, ma di cui troppo spesso si sottovalutano gli effetti. Lo si può dedurre dalla leggerezza con cui capita di esagerare nelle situazioni conviviali (che presto aumenteranno visto l’arrivo delle feste natalizie)». Ad affermarlo è Isabella Zuccalà, dietista specializzata in disturbi del comportamento alimentare, autrice di numerosi post di successo sul blog del medico anti-aging, Filippo Ongaro.

Il consumo di alcol, specie nel periodo delle festività, è la causa principale di malessere fisico e aumento di peso. C’è sempre molta indulgenza nel farlo assaggiare anche ad adolescenti, bambini o donne in gravidanza. Il problema è che se ne ignora la pericolosità: questa sostanza è lesiva. Quando entra in contatto con le mucose dell’apparato digerente provoca seri stati infiammatori, in particolare nell’intestino, dove ostacola la permeabilità dell’organo, intralciando l’eliminazione delle tossine. «Se la quantità assunta di questa sostanza – spiega la dottoressa Zuccalà – supera la massima capacità di detossificazione del fegato, gli effetti negativi non possono più essere controllati e tra questi c’è la cancerogenicità. L’alcol ha inoltre conseguenze sul nostro stato di nutrizione: può ridurre l’assorbimento di alcuni nutrienti e, al contempo, favorire l’accumulo di grasso a livello viscerale, perché apporta calorie non immediatamente utilizzabili per creare energia, ma prontissime a depositarsi come grasso. È importante dunque disciplinare l’assunzione di bevande alcoliche per arginare gli eventuali effetti avversi per la nostra salute».
Tuttavia, vi sono strategie applicative che possono ridurre i danni dell’alcol e attutirne il potere irritativo sulle mucose. Vino e birra, consumati durante il pasto, sono le alternative migliori per cui optare, in quanto contengono diversi antiossidanti e polifenoli, utili a compensare gli effetti negativi.
«È bene puntualizzare – conclude la Zuccalà – che l’alcol non si sostituisce all’acqua, anzi, ne aumenta la necessità, per scongiurare il rischio di disidratazione e per favorire la detossificazione. Consiglio infine di aumentare l’attività fisica perché è l’unico modo per utilizzare le tante calorie date dall’alcol ed evitare l’incremento di grasso viscerale, e di contribuire alla salute».

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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