Nato da un gioco inventato dai boscaioli dell’America settentrionale, da otto anni è arrivato anche in Italia e – ultimamente – nell’Agro. A differenza del Soft air non emula nessuna violenza
di Antonio Genovese
Nell’Agro hanno sempre più seguito sport considerati minori. Uno di questi è il Paintball, sport che in provincia di Salerno conta tre strutture tra cui Castel San Giorgio.
Per scoprire meglio questo gioco abbiamo intervistato Franco Ricciardi, nocerino, nonché presidente dell’associazione sportiva dilettantistica “Paintball Salerno”.
– Signor Ricciardi, cos’è il paintball?
«E’ uno sport dove ci sono due squadre, ognuna possiede con una bandierina, e ogni giocatore ha in dotazione un fucile ad aria compressa con delle palline di vernice. L’obbiettivo è quello di colpire tutti i componenti avversari o conquistare la bandiera della base opposta per aggiudicarsi il game, chi conquista più game vince la partita. Nasce in America settentrionale, dall’esigenza dei boscaioli di “marcare” con della vernice gli alberi che avrebbero tagliato,trasformato in gioco che si è diffuso a macchia d’olio».
–Quando è arrivato in Italia e in Campania?
«In Italia il vero “boom” è avvenuto circa otto anni fa. L’idea di importarla in Italia è nata da Filippo Fiorio, un ragazzo che l’ha scoperto in America.
Al momento siamo riconosciuti dal CONI, poi ci sono le varie associazioni a livello nazionale come CSEN, ASI e dal primo gennaio anche la FIDASC».
– Quali sentimenti può suscitare nei giocatori questo sport?
«Questo sport ci riporta bambini, ci dona l’emozione di difendere il compagno in difficoltà accrescendo il valore della fratellanza e l’adrenalina nel dare e schivare i colpi, sprona i valori come la solidarietà, la correttezza, il rispetto per il compagno e l’avversario. Non incita alla guerra e alla brutalità Infatti è vietato indossare divise militari e usare vernice rossa (come richiamo al sangue). L’obbiettivo del gioco è marcare l’avversario, non ucciderlo».
– Come si può incentivare?
«L’attività si può incentivare in due modi: tenendo i costi bassi e pubblicizzandolo. Questo sport è sicuro. Le protezioni che vengono indossate garantiscono una percentuale di incidenti allo 0,02 per cento, di molto inferiore ad altri sport. Il 3 gennaio, alle ore 18, saremo presenti al “Gran Galà di Beneficenza” al palazzetto dello sport a Nocera Inferiore. E’ una manifestazione organizzata dal CSI per il polo oncologico dei bambini ASL Nocera Pagani. Sarà una buona occasione per conoscere meglio questa realtà e per fare un’opera di bene».