I responsabili del pluripremiato sito satirico incontra gli studenti salernitani, che in tema di ironia non sono da meno, avendo chiesto: «Dato che riciclate notizie vere in chiave satirica, vi sentite più umido o indifferenziato?»

di Federica Ruggiero

Stamattina all’Università degli studi di Salerno, l’associazione Sintesi ha organizzato un incontro per gli studenti con “Lercio – Lo sporco che fa notizia”. Si tratta del sito satirico di fictional news nato nell’ottobre 2012 con l’intento di creare una parodia del quotidiano “Leggo” (dal quale riprende anche il font del logo), da un’idea di Michele Incollu.

La maggior parte delle persone che fanno parte della redazione provengono dal collettivo satirico “Acido Lattico”, che ha contribuito alla costruzione del programma radiofonico “La Palestra” di Daniele Luttazzi. Dopo la chiusura del programma, si sono ritrovati e hanno dato inizio a questo nuovo progetto.
In pochi anni hanno conquistato anche vari premi: al Macchianera Italian Awards hanno vinto nelle categorie “miglior sito”, “miglior sito umoristico-satirico” e “miglior battuta” per due anni di seguito (2014 e 2015); con un seguito enorme anche sui social network (su Facebook contano 521.000 fans).
Come si legge sul sito alla domanda “Come nasce una notizia su Lercio?”, gli autori rispondono: «Dipende. Può nascere da un fatto di cronaca, da un fatto di vita vissuta. Oppure dalla fantasia contorta di una mente malata. Inutile dire che noi della redazione facciamo parte della terza categoria».
A dare il via all’incontro è stata l’introduzione del presidente di “Sintesi”, Daniele Battista, che dopo una breve presentazione dei tre “lerci”, Mattia Pappalardo, Davide Paolino e Stefano Pisani, ha lasciato subito la parola ai protagonisti, affermando: “Nessuno, al massimo qualcuno, conosce il volto dei ragazzi di Lercio. Eppure l’aula è piena, e dimostra che il loro lavoro viene apprezzato da molte persone, soprattutto perché fatto bene”.
L’intervento degli autori, Mock’n’troll, è stato un viaggio di storia: dalle prime bufale (notizie palesemente false, ma scritte come se fossero reali) comparse sui giornali fino alla satira attuale. Il primo troll della carta stampata ha riguardato il giornale “New-England Courant” nel 1722 ad opera di B. Franklin, fratello del direttore del giornale; fino ai giornali attuali che si occupano di “fake news”. Lercio in particolare si occupa di parodia: «Dato che il giornalismo italiano è così ridicolo che coincide con la sua parodia, in molti ci accusano di essere diventati la loro informazione preferita».
Ormai il sito è così seguito che è capitato spesso che molte loro news venissero riprese da testate giornalistiche “classiche” e fatte passare come notizie reali. Addirittura accade spesso che le fake news di Lercio poi si avverino (rubrica “Te l’avevo Lercio”). Grazie alla lettura di articoli, commenti e battute, Lercio ha creato all’Università un’atmosfera alternativa che ha fatto riflettere e imparare in un’aula dove gli unici suoni che si sentivano erano le risate degli studenti.

 

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