Si è svolto ieri a Nocera Inferiore, presso il convento di Sant’Antonio, e ha visto la partecipazione di esperti che hanno tracciato un quadro tutt’altro che rassicurante sull’inquinamento delle falde acquifere nocerine e del territorio
di Francesca Fasolino
Si è tenuto ieri, presso il convento di Sant’Antonio a Nocera Inferiore, il convegno pre-marcia contro l’inquinamento. Tanti gli esperti che hanno partecipato e che hanno esposto i problemi relativi all’inquinamento dei torrenti Cavaiola e Solofrana. A moderare l’incontro è stato Emiddio Ventre, presidente del comitato No Vasche, impegnato da tempo, insieme ad altre associazioni, nella lotta per la tutela dell’ambiente e dei cittadini.
«Il 29 novembre partiremo da Solofra con una marcia pacifica – ha dichiarato Ventre – il PCE (tetracloroetilene: composto chimico non presente in natura e nato, quindi, da lavorazioni industriali) ha già contaminato alcuni pozzi tra Montoro e Nocera Inferiore zona San Mauro, causandone necessariamente la chiusura. Se il PCE è giunto anche alla fonte del fiume Sarno, allora dovremmo fare le valigie e scappare dall’Agro Nocerino Sarnese. Non potremmo fare più nemmeno la doccia. Il 29 sarà una marcia con Solofra, dobbiamo dire basta a questa situazione, per il nostro futuro e per quello dei nostri figli». Durante il convegno i presenti hanno potuto ascoltare geologi e ricercatori che hanno presentato risultati di diversi studi. Tra questi la dottoressa Margherita Lavorgna del laboratorio di igiene e tossicologia ambientale S.U.N. (Seconda Università degli studi di Napoli) con sede a Caserta. Impegnata in studi che riguardano gli effetti che determinate sostanze hanno sull’uomo e sull’ambiente, la dottoressa ha illustrato ai presenti i danni che il PCE può causare al DNA e alle falde acquifere, sottolineando però che gli studi sono ancora in corso. Dell’ambito più strettamente medico se ne è occupato il dottor Luigi Alfano, ricercatore dell’istituto tumori di Napoli-Fondazione Pascale. Nonostante gli studi siano ancora in corso, soprattutto per quanto riguarda la correlazione tra PCE e il cancro, Alfano ha dichiarato: «Il tetracloroetilene contamina l’uomo per vie aeree, causando danni a polmoni, fegato, reni e sistema nervoso». A spiegare invece lo schema idrogeologico e la struttura delle falde acquifere del torrente Solofrana è stato il dottor Rosario Fimiani dell’Ordine geologi della Campania. Esponendo i risultati delle analisi effettuate fino a questo momento, Fimiani ha spiegato come da Montoro a Nocera Inferiore, sia stato trovato tetracloroetilene nei pozzi, tra cui quelli di San Mauro, causandone quindi la chiusura con un valore 7 volte superiore alla norma. Interessante anche l’intervento del professor Franco Ortolani, geologo presso l’Università di Napoli, che si è focalizzato sul come proteggere i cittadini dai nubifragi, come quello verificatosi il 29 ottobre scorso. Tra le soluzioni da adottare ci sarebbero i pluviometri che permettono di misurare la quantità di pioggia in tempo reale, prevedendo quindi quanta acqua arriverà a Nocera. «Si tratta quindi di indagini preventive- ha dichiarato il professor Ortolani- così da sapere quali zona di Nocera saranno inondate e quali, quindi, dovranno essere evacuate».
A chiudere l’incontro è stato il sindaco Manlio Torquato che ha sottolineato come l’amministrazione comunale abbia sempre appoggiato le iniziative per la salvaguardia e la tutela del territorio. «Il 29 parteciperò alla marcia con Solofra, sia come privato cittadino che come rappresentante della comunità. Per quanto riguarda il Progetto Grande Sarno, né noi né i comitati siamo contro alle opere di contenimento del rischio idraulico, ma dissentiamo su alcune parti del progetto. Ad esempio sui costi di gestione di queste vasche. Crediamo che ci siamo problemi che richiedono una risoluzione imminente come il trasporto pubblico».