Questa volta tocca ad un dolce povero preparato tradizionalmente il 24 dicembre mattina nelle case della “Divina”

 

di Roberta Di Mauro

 

Cari amici, ci siamo!
Oramai gli addobbi natalizi presenti in tutte le strade e in tutte le case ci fanno sentire il clima e l’odore del Natale oramai vicino. A casa mia l’odore che caratterizza questo periodo è quello delle zeppole bollite, una ricetta della mia mamma, della mia nonna, della mia bisnonna…
Tipiche della costiera sorrentina, sono ciambelline fritte preparate con una pasta a base di farina acqua ed anice, e condite con miele, “diavulilli” (per chi non lo sapesse sono i confettini piccini e coloratissimi che ci riportano alla mente le decorazioni dei nostri alberelli di Natale) e scorzette d’arancia. Si racconta, infatti, che in passato, ma pare anche oggi, che in tutta la costiera amalfitana il 24 mattina presto si inizi a fare questo dolce, tanto povero e antico quanto squisito.
Di seguito vi indicherò le dosi degli ingredienti, questa volta non quantificati in peso: dovremo fidarci dell’istinto delle nostre nonne!

ZEPPOLE COTTE

4 bicchieri di acqua
4 bicchieri di farina
un pezzetto di burro (circa 30-40 gr)
un bicchierino di anice
un pizzico di sale
buccia di limone grattugiata
2 tuorli d’uovo
olio per friggere
un barattolo di miele
diavulilli

L’impasto pronto per essere

Versate l’acqua in una pentola abbastanza larga, aggiungete l’anice, il burro, il sale e la buccia di limone grattugiata. Al primo bollore versate la farina (precedentemente setacciata) tutta in una volta, e con un cucchiaio di legno, abbastanza consistente, lavorate energicamente. A questo punto si potrebbe richiedere l’aiuto di un seconda persona in quanto l’impasto risulterà abbastanza duro da lavorare.
la preparazione delle strisce di pasta che daranno vita alla zeppola
Spegnere il fuoco quando si formerà una palla che non risulterà appiccicosa al tatto. Versate la pasta ancora bollente su un piano di lavoro unto di olio, e appena le mani saranno in grado di toccarla (scotta!!!) uniremo i tuorli d’uovo amalgamando bene. E’ il momento di utilizzare lo strumento magico: la siringa delle zeppole, ma per chi non riesce a recuperarla può ricavare tanti cilindri spessi quanto un mignolo e lunghi circa 10 centimetri, le cui estremità vanno incrociate. Vanno poi fritte in olio abbondante già caldo e poste su carta assorbente. Mettere, infine, il miele in una pentola facendolo sciogliere a fuoco lentissimo. Rigiratevi dentro le zeppole, sistematele su un piatto e cospargete con i diavulilli e, a piacere, con scorze di arancia candita. Per assaporarle al meglio, si consiglia di consumarle in giornata! Alla prossima…

 

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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