Fioccano denunce e proteste per una categoria che costituisce l’introito principale delle Ferrovie statali, ma che da queste continua ad essere maltrattato oltre ogni decenza
di Enrica Granato
E’ ormai storia di ogni giorno per studenti e lavoratori nocerini, costretti a fare i conti con il vecchio convoglio regionale delle 7.46 (diretto a Salerno). Carrozze consunte, sporche e prive della manutenzione necessaria: le porte di un vagone hanno continuato a sbattere durante tutta la tratta e da diversi fori sul tettuccio gocce di pioggia hanno imbrattato alcuni sedili, rendendo impossibile restare seduti.
I pendolari non sono nuovi a questo genere di inconvenienti: spesso il convoglio è dotato di due solo carrozze, costringendo gli utenti della fascia oraria più delicata (quella – appunto – che coincide con l’apertura delle scuole e degli uffici) a subire spintoni per cercare un posto a sedere o trovare un esiguo spazio nel corridoio, restando accalcati come sardine, e tutto questo in barba alle più elementari norme di sicurezza.
Come se non bastasse, l’ “anzianità” di questo determinato treno comporta continue problematicità che inevitabilmente causano ritardi alla corsa.
I pendolari chiedono che il convoglio in questione venga sostituito definitivamente da un modello più recente, con più carrozze e posti a sedere, e meno incomodi.