Di seguito una serie di foto scattate stamattina nella zona di Montevescovado

I residenti hanno avvistato spesso persone che abbandonano i rifiuti sulla strada, e protestano con amarezza: «Non è giusto vivere così»

Di seguito una serie di foto scattate stamattina nella zona di Montevescovado
di Francesca Fasolino
Una discarica a cielo aperto nel quartiere Vescovado di Nocera Inferiore: è questo il triste scenario che si pone davanti agli occhi di chi attraversa una zona non molto distante dal centro cittadino.

Non soltanto rifiuti domestici come umido, carta e plastica, ma anche mobili, materassi, frigoriferi e altri scarti che restano abbandonati sul ciglio della strada per giorni e settimane. Un’immagine degradante per chi, con l’auto, è soltanto di passaggio, ma un’immagine triste per chi da anni vive in questo quartiere.
I residenti della zona, rassegnati e sfiduciati, sembrano quasi non meravigliarsi più della situazione, come la signora Angela che vive qui da 20 anni: «Questa è una zona dimenticata da tutti, abbandonata a se stessa e al degrado. I rifiuti normalmente vengono raccolti il martedì e il sabato, ma evidentemente questa mattina erano pochi e quindi hanno deciso di lasciarli qui». Una situazione che, altre volte, diventa ancora più critica: «Adesso i rifiuti sono pochi- afferma la signora Angela- in alcune occasioni occupano tutto il ciglio della strada. Dov’è il sindaco? Ci piacerebbe che si interessasse di questa situazione, che si preoccupasse dei suoi cittadini che vivono in questa zona».
Il dito però deve essere puntato soprattutto contro coloro che, senza ritegno, scaricano i rifiuti senza preoccuparsi dell’ambiente e delle persone che vivono nella zona. A parlare è anche la signora Annamaria che, ogni giorno, fa visita ai genitori anziani: «La situazione è quella che vede, il degrado più totale. Tutti questi cumuli di rifiuti causano un cattivo odore e sono un habitat perfetto per i topi che sono sempre in giro». Lo sversamento selvaggio però, come dichiara Annamaria, è da imputare soprattutto a quelle persone che non vivono in questa zona: «Tante volte io e mio padre abbiamo visto persone che arrivano con i furgoni carichi, gettano tutto qui e se ne vanno come se niente fosse. È una situazione difficile e che va avanti da tempo e che continuerà a persistere fin quando non verranno presi dei provvedimenti. Dove sono le istituzioni? Qui ci sono bambini e anziani e non è giusto che debbano vivere in questo stato. Molti qui fanno quello che possono, come mio padre che a 78 anni fa la raccolta differenziata e poi, con l’auto, va a gettare i rifiuti negli appositi bidoni».  

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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