Una riflessione, così la chiama l’autrice, su quanti « fanno vita mondana con l’aperitivo conficcato nella mano adunca davanti a bar di grido e non si fermano a raccogliere un animale investito che prima di morire soffrirà per ore di agonia»
Intirizziti, dalle prime notti umide e fredde, se ne stanno le povere creature volatili che abitano i boschi, silenziosi stranamente, stamattina, quando di solito fanno tutto un chiassoso e festoso inseguirsi e ricercarsi, poi detonazioni di spari rompono, penetrano e feriscono quel silenzio innaturale e intuisco anch’io, avvertono che c’è un pericolo, stupido, inutile, superfluo su questo povero pianeta, e si nascondono, nel disperato tentativo di sottrarsi ad una mattanza di gelo e morte che durerà per mesi… una parte di umanità che non sa che cosa fare della propria vita e della propria intelligenza, e trova un modo penoso di affogare la propria barbarie, sono quegli stessi che terminano il vitale diritto alla vita delle altre creature senzienti, che sbarrano la strada ai bambini profughi di terre dilaniate dall’orrore, bardati come andassero in guerra, quegli stessi che pontificano e giudicano dall’alto dei loro piedistalli chi ha il dovere e chi ha il diritto, quegli stessi che credono ai santi e poi sputano addosso a chi preferisce innamorarsi di persone del proprio sesso, quegli stessi che fanno vita mondana con l’aperitivo conficcato nella mano adunca davanti a bar di grido e non si fermano a raccogliere un animale investito che prima di morire soffrirà per ore di agonia, quegli stessi che vanno per missioni di pace o hanno la parvenza di onesti lavoratori e stuprano di nascosto adolescenti che si cimentano nella naturale arte civettuola femminile senza un fine preciso, quegli stessi che sporcano, inzozzano, ridono con pezzi di cadavere tra i denti, che se ne fregano, che apostrofano, che ignorano, che calpestano, che sanno di dover morire come tutti, e temono ogni giorno che prima o poi gli tornerà tutto indietro, perchè per tutto c’è un conto da pagare, e il conto può essere amaro oppure dolce, sono le scelte che fanno la differenza… silenzio di tenebre in pieno giorno… parla l’orrore…
Freya Dru