il caporal maggiore Massimiliano Randino

Il caporal maggiore del 183° Reggimento paracadutisti “Nembo” rimase ucciso il 17 settembre 2009 durante un attacco suicida in Afghanistan. Domani una messa alle 19 a Santa Maria dell’Olmo di Cava de’ Tirreni. Il silenzio delle autorità

il caporal maggiore Massimiliano Randino
di Enrica Granato
Sei anni senza Massimiliano Randino. Il caporale maggiore capo della Brigata paracadutisti “Folgore”, morto in un attentato a Kabul, verrà ricordato domani 17 settembre, anniversario della sua scomparsa, alle ore 19 presso la basilica S. Maria dell’Olmo (Cava dei Tirreni) con una santa messa.

«Il nostro pensiero – commenta suo fratello Roberto – è che tutti i nostri eroi non vengano dimenticati dalle istituzioni e dalla cittadinanza. Il vuoto lasciato da Massimiliano è incolmabile ma basta guardare una sua foto e con quel sorriso la giornata cambia. Penso sempre che domani busserà alla porta e lo rivedrò».
Massimiliano Randino, nato a Pagani 16 agosto 1977, residente a Cava de’ Tirreni fino al 1992 e poi a Nocera Superiore, appena trentaduenne rimase vittima il 17 settembre 2009 di un attacco suicida : due blindati Lince con a bordo il giovane militare e 5 colleghi della Folgore furono affiancati da un’autobomba. Nell’esplosione persero la vita anche diversi civili. E pensare che il caporale maggiore quel giorno non doveva trovarsi in Afghanistan. Era, infatti, appena tornato a casa per una licenza: la data per la partenza era stata fissata ma, a pochi giorni dalla scadenza, fu costretto a tornare anticipatamente in missione. Massimiliano, conduttore di mezzi con dieci anni di esperienza nell’Esercito Italiano, credeva in ciò che faceva e amava la divisa: senza battere ciglio, dopo aver salutato papà Mario, mamma Anna ed i fratelli Roberto e Angela, caricò in spalla il suo zaino e ripartì per la tanto sospirata missione in prima linea.
«Quando una signora gli chiese cosa andassero a fare in un posto così pericoloso – continua Roberto – lui rispose: “Tutto quello che tu hai qui stiamo cercando di portarlo anche lì”».
Dal 2001 al 2007 il militare prese parte a diverse missioni di pace internazionali (Kosovo, Afghanistan, Iraq) e dal 2009 era in forza al 183º Reggimento paracadutisti “Nembo” della Brigata paracadutisti “Folgore” di Pistoia, con cui partecipava alla sua terza missione ISAF in Afghanistan: il 23 dicembre 2009 è stato insignito della Croce d’Onore alla memoria, consegnata alla famiglia il 6 maggio 2010 dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa, alla presenza dell’allora presidente Giorgio Napolitano.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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