I ragazzi della Solimena nel piazzale della scuola durante il discorso del preside Giuseppe Pannullo

Sono quasi mille gli alunni dei due plessi nocerini che sono guidati dal dirigente Giuseppe Pannullo. Quelli rientrati stamani nella sede di via Cucci hanno trovato un edificio rinnovato e con tante novità

I ragazzi della Solimena nel piazzale della scuola durante il discorso del preside Giuseppe Pannullo
E’ stato decisamente festoso il primo ingresso in classe per i quasi mille ragazzi della scuola media “Solimena – De Lorenzo“, una delle eccellenze formative di Nocera Inferiore.

Quelli della sede di via Cucci tra hanno l’altro avuto la piacevole sorpresa di trovare un edificio decisamente rinnovato e rimesso in condizioni eccellenti, oltre che dotato di ascensore e pannelli fotovoltaici. Ad accogliere, in due diversi momenti, i ragazzi della sede storica della “Solimena” e le classi che ancora sono nel plesso De Lorenzo” (che fa parte dello storico liceo classico “Vico”), gli studenti  hanno trovato il loro dirigente scolastico, Giuseppe Pannullo.
«Malgrado gli anni di esperienza è sempre una grande emozione vedere i ragazzi che entrano a scuola il primo giorno .- spiega il dottor Pannullo – e rappesenta ogni volta una sfida. Ma quest’anno la sfida sarà doppia, perché per la prima volta si dovrà applicare la riforma approvata a luglio.

Il preside Pannullo accompagnato da don Ciro Galise nella palestra comune al liceo classico Vico e alla De Lorenzo
Per quanto ci riguarda, noi che l’abbiamo in qualche modo in parte anticipata da anni vedremo pochi cambiamenti. In ogni modo la riforma sancisce un maggior coinvolgimento di alunni e genitori nella gestione delle attività didattiche. Ed anche il piano formativo triennale che andremo a redigere di qui a poco dovrà essere messo a punto con il fondamentale contributo dei ragazzi e delle famiglie».
Dell’attività formativa della “Solimena – De Lorenzo ci parla anche la nostra vicedirettrice, Annamaria Bove, che da anni è una delle insegnanti più attive in quella scuola: «Come docente digitale – ci dice la professoressa Bove – oltre che essere la cosiddetta “profgiornalista”, vorrei spendere due parole a favore delle competenze digitali. Quando si parla di tecnologia si pensa al cellulare, al pc o al tablet, e si collega il tutto al gioco, al divertimento e alla perdita di tempo. Oggi non è più così: i nostri giovani devono imparare a fare un uso delle tecnologie molto più appropriato. La tecnologia deve essere intesa come strumento didattico per costruire delle competenze».

 

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