L’amaro sfogo del primo cittadino sul più noto social network per evidenziare come sia difficile confrontarsi con una città nella quale, qualsiasi cosa venga fatta, si sollevano comunque voci di dissenso
Si intitola “Impopolarità. Fruttivendoli, Acqua pubblica ed altri divieti” il post pubblicato su Facebook dal sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, nel quale con toni decisi e passaggi acerbi si sfoga pubblicamente di alcune situazioni verificatesi negli ultimi giorni: dalle critiche sibite per la presenza dell’amministrazione comunale all’inaugurazione dello sportello Gori ai problemi di piazza del Corso. Eccola, nella sua integrità:
«Confesso, da utilizzatore di fb c’ho un nervo scoperto.
Mi dice qualcuno che un sindaco non dovrebbe rispondere polemizzare cancellare. Ma un sindaco non è su un piedistallo di superiorità. Parla, si confronta, s’incazza e manda affa… e ci è mandato. La penso cosi. Ma la disonestà mentale, peggio, la faziosità, quella no. Non la sopporto. Due anni per risolvere il caos di traffico e merci di chi esponeva frutta e intralciava il traffico ad ogni ora del giorno con cassette e furgoncini, senza neppur pagare il tributo comunale, ma ecco, tutti a piangere a favore del povero commerciante costretto a chiudere (di sua iniziativa), perché è convinto di poter fare quello che gli pare. Ci impegnamo da sempre per l’acqua pubblica con atti e provvedimenti concreti (mica chiacchiere), ma se andiamo per elementare correttezza istituzionale all’inaugurazione di uno sportello all’utenza, che sarà più comodo per tanti nocerini (anziché sbattere a San Severino o far telefonate a vuoto), veniamo messi alla berlina da un manipolo di “depositari della verità assoluta” (quelli del Comitato), che pero’ non sono in grado di distinguere un’ordinanza sballata da una posizione politica. L’altro ieri hanno arrotato una vecchia con una bici a piazza del Corso, ma se mettiamo un divieto (che c’e’ in ogni città civile), su piazze chiuse, scatta subito la protesta contro la città lager e i cuori di mamma che piangono per i loro bambini privati del gusto di prendere a pallonate chi capita (come accade quasi ogni sera nelle principali piazze cittadine). Abbiamo riqualificato un immondezzaio a cielo aperto quale è stata per anni piazza del Corso, consentendo a locali e ragazzi di farci la movida, ma ci dicono di volere una città per vecchi se proibiamo di sparare musica house fino alle 2 di notte (ma poi cosa c’avrete contro i vecchi? Io amo i vecchi). A volte pare che sia tutto inutile. E mi ricordo di quella canzone di Clementino che fa’: ” … e papà s’allament’ … e mamma s’allament…” Ecco, la gente si lamenta. Sempre. Comunque a me qualche volta saltano i cosiddetti. Ma piaccia o meno puntiamo a dare qualche regola, per somigliare almeno ad una città civile».