Nessun commento al bilancio (quasi consuntivo) del 2013 e a quello pluriennale. Il Comune fuori dal Patto Territoriale. Interventi a favore delle famiglie meno abbienti
di Nicola Sorrentino
E’ passata nel silenzio più totale l’approvazione del bilancio di previsione. Nemmeno l’opposizione, nel votare contro, ha fornito alcuna motivazione. Eppure forse qualcosa si sarebbe potuto dire, visto che lo stesso documento contabile (praticamente un consuntivo, visti i tempi di approvazione) sarà fortemente condizionato da quel piano pluriennale finanziario che dovrà far rientrare l’ente da un disavanzo di quasi 11 milioni di euro. Numeri importanti sui quali vigilerà la Corte dei Conti e alla quale il Comune dovrà dimostrare, con precise azioni tese al risanamento, la sua operosità in termini di riduzione della spesa e di recupero di liquidità. Durante la discussione c’è chi ha sottolineato la mancanza di coinvolgimento (appena due sedute di commissione bilancio) e chi invece ha preferito astenersi. Ma tant’è, il bilancio ha ottenuto voto favorevole, insieme ad alcuni debiti fuori bilancio, all’uscita dal Patto Territoriale (con la dismissione delle quote societarie) e all’applicazione dell’Anagrafe degli eletti per tutti i consiglieri e gli assessori. Pur con qualche difficoltà, nel bilancio di previsione l’amministrazione è riuscita ad inserire alcune agevolazioni. Potendo conservare, secondo legge, il vecchio tributo Tarsu per il 2013, con un’economia di spesa del settore Finanze e di quello Ecologia, la giunta ha previsto infatti uno stanziamento di circa 80.000 euro. La cifra finirà in un fondo del quale beneficeranno le famiglie che vivono condizioni di disagio economico e sociale. Il secondo provvedimento è relativo alla seconda rata Imu, nello specifico ai titolari di seconde case. Chi di loro infatti avrà dato in comodato d’uso la seconda abitazione a propri familiari, pagherà un’aliquota dello 0,6% e non dell’1,06%. La rata del 16 dicembre sarà dunque uguale, in termini di versamento, a quella sulla prima casa. In ultimo, prevista una riduzione anche sulle tariffe dei dehors (spazio esterno di un pubblico esercizio), con l’inserimento di una terza categoria, che andrà oltre i 270 giorni. Presenti in aula anche i Revisori dei Conti che proprio nella loro relazione, allegata al bilancio, avevano avvertito: «Evitare ogni spesa non necessaria e potenziare l’attività di accertamento e riscossione dei tributi comunali». Le novità infatti riguardano proprio la riscossione di questi ultimi. Per l’Imu è stato stimato un recupero di 2 milioni di euro, mentre per l’addizionale Irpef dovrebbero entrare 500.000 euro in più. Salgono anche i diritti per le pubbliche affissioni (un plus di 30.000 euro) e i numeri del recupero legati all’evasione tributaria. Da quest’ultima dovrebbero giungere nelle casse comunali ben 373.000 euro, grazie all’analisi e incrocio delle banche dati. Certo, ci sono anche le note dolenti, come quelle relative ai servizi a domanda individuale. Per questi, il Comune registra un disavanzo cospicuo tra spesa ed entrate: solo per gli impianti sportivi ad esempio l’Ente spende 152.000 euro e incassa appena 17.000 euro. Stesso discorso per le mense scolastiche: la spesa prevista da impegnare è di 132.000 euro ma le entrate sono di appena 70.000. I lavori si sono chiusi intorno alle 13,00, ma sul Comune di Nocera Inferiore, così come per molti altri, c’è il rischio di pagare già una sorta di “mini-Imu”, vista la risposta del Governo centrale sul rimborso a metà per tutti quei Comuni che si erano impegnati ad alzare al massimo le proprie aliquote nel 2013.