Pubblichiamo un racconto della nostra amica Carla D’Alessandro che racconta la storia, triste ma dolcissima, legata ad una donna che porta, appunto, il nome di Angelica
Le donne s’innamorano prima del sogno dell’amore, amano i sogni dell’animo e investono la loro vita sull’ideale di un cuore traboccante di dolci leggerezze amorose. Questi sentimenti cullavano il cuore della giovane Angelica e la spingevano a desiderare un principe azzurro che nei tempi moderni era difficile da trovare.
Nell’età verde dei suoi vent’anni, Angelica pelle eburnea, occhi di dolce gazzella e fisico etereo, incontrò l’amore negli occhi azzurri di un bel tenebroso dai baffetti sensuali e il gran faccione olivastro, una stazza d’uomo, tutto vestito di bianco, nel quale perdersi. Angelica annegò in quel mare d’occhi azzurri e baciò quella bocca sol nei sogni dei suoi desideri. Abbracciata a lui si sentiva protetta e sicura, a un palmo dal cielo! Tenero e ingenuo questo suo amore, la faceva sentire a un tratto appagata e viva. Non desiderava altro che stare col suo amato. Uscire era diventata la sua occupazione preferita, incontrare il suo sguardo la riempiva di gioia e il cuore le andava a mille. Gli incontri erano incanti di semplici sillabe, di luci soffuse e di parole non dette. Tutto iniziava e finiva in uno sguardo. Il Natale appena trascorso passava a Gennaio il testimone delle feste liete e il freddo non si sentiva. Un mini abito di panno bianco avvolgeva la sua figura minuta quando con quel ballo lento, che parlava di “Lontananza”, sentì il calore del suo abbraccio e la timida richiesta di provare a fidanzarsi. La sala era quasi deserta ma la magia li avvolse e in un attimo furono due entità e un solo cuore. Il freddo era meno freddo, lui l’accompagnò nella lunga strada deserta e mano nella mano, guardavano il cielo, che era ancor più ammantato di stelle e lei col naso all’insù mirava l’Universo a chieder vaticini alle stelle cadenti. I giorni trascorrevano e quel che doveva essere un bel momento di pura felicità divenne l’origine della sua più completa infelicità. I genitori della ragazza si opposero a questo giovane sentimento, contrastarono con motivazioni pratiche o forse fatte solo di pregiudizi quell’amore appena sbocciato. Il forestiero è visto sempre come il malandrino di turno, anche se è solo un ragazzo che forse, in quel momento, poteva essere Amore contrastato eppure tanto desiderato! Ah se era bramato col cuore e con i sensi del suo giovane corpo! La lontananza divenne reale, a entrambi mancò il coraggio di lottare o forse era troppo giovane quel sentimento per spingerli alla lotta. Il cuore e il corpo di Angelica rimasero soli, il tempo trascorse e furono sette lunghi anni di tremenda, inutile attesa. Casta come una suora, pura come un angelo, Angelica amava quel suo sogno di uomo con la forza del pensiero. Nulla chiedeva e niente mostrava anche quando vedeva il suo ex ragazzo passeggiare e scherzare con le altre ragazze. Lui le aveva fatto sapere che doveva essere lei a imporsi con la sua famiglia, Angelica non se la sentiva di mettersi contro i suoi genitori ma col cuore sperava che essi cambiassero idea e il puzzle potesse così ricomporsi. Tutto ciò non avvenne e il tempo trascorse inesorabile! Per il suo cuore nessun altro ragazzo poteva occupare il posto del suo primo amore platonico! Nessun giovane usciva vittorioso dal confronto col suo principe perfetto. Una sera di gennaio, in casa di parenti, conobbe un altro tipo d’uomo: diverso, strano, enigmatico dagli occhi verdi. Doveva fidarsi? Era indecisa! Sognava ancora l’Amore immenso e assoluto nel quale perdersi in un viaggio senza ritorno. Gli occhi verdi non cercavano l’amore, lei lo aveva capito da subito, volevano l’amicizia, l’aiuto e la complicità. Angelica decise di tentare e s’illuse di poter trasformare l’amicizia in amore! I lustri passarono in un matrimonio fatto di simbiosi in amicizia. L’amore era rimasto sull’uscio a chiedere di entrare e penetrava solo nel cuore di Angelica. L’Amore con la A maiuscola era ancora nel cuore di Angelica. Sognatrice di sempre, fantasticava di incontrare un uomo amoroso che l’abbracciasse, la facesse vibrare e fosse con lei uomo, amante, amico, marito e coccoloso figlio. I sogni non si pagano e non muoiono neanche nel cuor della notte o alla fine della vita. I decenni erano trascorsi senza illusioni, Angelica ora aveva i capelli bianchi ma il cuore giovane dei vent’anni, accanto a sé aveva il suo uomo di sempre che ancor la vedeva come “Una donna per amico”. Ella nelle sue fantasie s’innamorava ancora dei begli occhi verdi e del profumo di un uomo. L’uomo di carnalità era, però solo nel pensiero fecondo della sua mente, era nella fuga su cui scommettere la sua vita di donna, che vagheggiava un amore … un amore talmente bello che, l’animo felice, batteva colpi solo alle porte del tempo. Angelica, in un mare di spighe, nel sole caldo di giugno ballava la sua canzone d’amore in una taranta impetuosa. A piedi scalzi e con i lunghi sciolti capelli bianchi che ondeggiavano su i suoi fianchi ancor agili, inneggiava ai vent’anni di cuore in una vita che ancora alla musica voleva ballare. Danzava senza pensare al domani da vivere ancora negli occhi verdi del suo uomo, che la voleva ancor di più “Una donna per amico” o forse solo in una simbiosi diversa di Amore mutualistico. Angelica continuava a ballare e a sognare il suo sogno irreale, danzava e il suo cuore felice non ebbe altra gioia che abbandonarsi con lo sguardo socchiuso agli occhi azzurri e verdi dei suoi amori, in quella calda giornata di giugno!
Carla D’Alessandro