Come osano questi buzzurri nordeuropei, discendenti dei barbari Galli, Germani, Vandali, Longobardi, Sassoni etcetera, di trattare così la Grecia.

Popolo che quando loro dimoravano ancora nelle capanne e nei boschi, ignorando acqua e sapone, inventò il principio fondamentale della logica “ciò che è è e non può non essere”, che è il principio del rapporto di causalità e di non contraddizione su cui si è costruito tutto il pensiero filosofico-scientifico occidentale, e che decisero che la competizione per la conquista e l’esercizio del potere politico si svolgesse mediante la parola e la persuasione e il voto dei cittadini e non con la soppressione fisica dell’avversario, crearono il sistema delle alleanze e dei trattati come base del diritto internazionale, alle Termopoli e a Salamina lottarono per impedire che l’Europa cadesse preda del satrapismo persiano, allestirono ad Alessandria la più grande biblioteca del mondo antico.
E nessuno si mette un cartello in petto con scritto “ Je suis Hellas”.
Neppure il più naturale atavico vicino mediterraneo, l’Italia che per metà è Magna Graecia, ha avuto il coraggio, per bocca del signor Renzi, di alzare la voce indignata contro il ricatto e l’intrusione in casa altrui che l’Europa sta perpetrando ai danni di un popolo nobile e orgoglioso, in nome dell’euro, del mercato, del business, delle banche e dei banchieri, dell’irriducibile egemonia franco-tedesca sull’Europa, già tentata con le armi dai Borbone, da Bismark, da Napoleone,  da Hitler ed ora finalmente conquistata col denaro e nessuno dice, come gli antichi Romani, “Roma si riscatta col ferro e non con l’oro”. Pauperi nos! se non siamo più disposti a morire per difendere la supremazia della nostra civiltà, della libertà e della democrazia,  come fecero migliaia di marines americani sulle spiagge di Normandia, conquistando col sangue il diritto degli USA alla supremazia mondiale, e milioni di mugik dell’armata rossa a Stalingrado. Poi ha prevalso la potenza del denaro che è la premessa storica dell’attuale struttura dell’Europa e del mondo globalizzato.
Non ce ne accorgiamo ma in questi giorni, per merito di Tsipras si sta giocando la sopravvivenza dell’Europa, non dell’Europa UE, che prima muore e meglio è, ma dell’ Europa come entità storica, culturale, civile, politica ed economica.
E dire che io mi credevo che questo Renzi avesse le palle! Quando l’ho visto alzare la voce contro i sindacati, i magistrati, i dissidenti del suo partito, sembrava uno che dicesse si fa così e basta, come mi piace a me. Invece non mi fa specie che abbraccia Tsipras davanti alle telecamere e poi di fatto lo molla, uno che alza la voce con i deboli e si tiene la posta con i forti, perché, come ha detto,  “si devono rispettare le regole” che poi sono le regole stabilite dai ricchi per tener sottomessi i poveri.

C’è poco da fare, non si diventa statisti con le primarie. Come diceva Totò, statisti si nasce e Renzi non lo nacque. E come diceva don Abbondio, uno il coraggio non se lo può dare, o ce l’ha o non ce l’ha. E lui non ce l’ha.

Aldo Di Vito
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Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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