Il mio ricordo personale di un amico che ha saputo essere un eccellente dirigente, padre, marito
di Nino Maiorino
Abbiamo appena salutato, in occasione dell’ultimo viaggio che ha condotto la sua anima nel Regno dei giusti, il dottor Arcangelo Meoli, per il cui decesso è stato officiato il rito funebre presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria del Presepe in Nocera Inferiore.
Il dottor Meoli, dopo una lunga malattia, si è spento presso l’Ospedale di Avellino, lasciando affranti dal dolore i suoi familiari, la moglie Giovanna Cocchiarone, i figli Carlo, Alberto e Italo, i parenti e i numerosissimi amici che lo conoscevano, apprezzavano le sue doti, lo stimavano. Arcangelo Meoli, originario di Avellino, aveva trascorso la sua vita prevalentemente in banca.
Prima nel Banco di Napoli, presso il quale aveva svolto una splendida carriera raggiungendo vette elevatissime: dopo vari trasferimenti, tra era stato, nell’ultimo periodo, dirigente della sede di Milano e poi direttore della sede di Reggio Calabria. Dimessosi dal Banco di Napoli, aveva assunto la carica di direttore generale della banca Gatto & Porpora, a tale incarico chiamato dal compianto Attilio De Pascale, allora presidente della stessa.
Per molti anni Arcangelo Meoli lavorò per dare impulso all’attività del piccolo ma glorioso Istituto bancario, e condurlo, senza eccessivi traumi, unitamente al presidente De Pascale ed a tutto il suo staff, verso un futuro meno incerto.
Era la fine degli anni ’70 ed era il periodo in cui le piccole banche non avevano sufficienti energie per resistere in un mercato nel quale i concentramenti degli Istituti bancari erano divenuti una necessità di sopravvivenza: il dottore Meoli fu uno dei protagonisti, e la banca Gatto & Porpora venne incorporata, dopo talune vicissitudini, nella Banca Nazionale dell’Agricoltura, e dopo aver trattato in piena autonomia la cessione anche con altri grandi Istituti, quale il Monte dei Paschi di Siena.
Anche durante gestione degli ultimi tempi della banca Gatto & Porpora, quando già il pacchetto azionario era stato acquistato dalla BNA, il dottor Meoli rimase condirettore generale, e si dimise quando la nuova proprietaria decise di procedere alla definitiva incorporazione facendo scomparire il logo della BGP.
Ma “don Arcangelo” non era il tipo da stare in pantofole, la sua vitalità e le sue varie esperienze lo indussero ad accettare ulteriori incarichi, pure prestigiosi, tra i quali quello di direttore generale del gruppo Malzoni di Avellino, nel quale ha praticamente concluso la sua esperienza lavorativa e la sua vita terrena.
Chi lo ha conosciuto, come il sottoscritto, non ha potuto non stimarlo e scoprire, specialmente nell’ultimo periodo, un calore umano che spesso, in precedenza, era stato occultato da corazza “burbera”.
Non possiamo non ricordare, infatti, la grande commozione che lo prese allorquando, nell’unico incontro tenutosi qualche anno fa tra gli amministratori, i dirigenti e tutto il personale della ex BGP, nel portare il suo saluto, venne preso da una commozione tanto intensa da non consentirgli, per alcuni minuti, di continuare il suo discorso.
Al rito funebre hanno partecipato anche numerosi ex dipendenti della ex BGP.