Premesso che, se a presidente della Regione ci sarà Caldoro o De Luca o Tizio o Caio non ha senso alcuno, primo perché “si nun è zuppa è pane ‘nfuso”, secondo perché non ci cambia la vita e terzo perché la Regione non serve a niente e costa un sacco di soldi ed è proprio quella che si dovrebbe abolire invece delle Province.
Tanto premesso, come dicono gli avvocati, io voto Gambino e De Luca, perché sono contro la magistratura. E intendiamoci in che senso.

Sia chiaro che non c’è alcuno più rispettoso di me della legge, del diritto e della giustizia ma proprio per questo non mi sta bene che la magistratura, a causa della coda di paglia, della debolezza e della corruzione della classe politica, abbia conquistato ed eserciti un potere in evidente ed inammissibile contrasto con la legge fondamentale del nostro Stato che è la Costituzione.
E’ vero o non è vero che “la sovranità appartiene al popolo”? E’ vero sì se così recita l’art.1 della nostra Costituzione, intendendosi per sovra-nità ciò che sta sopra, che viene prima, che prevale su ogni altro potere. Orbene viola questo principio il fatto che una sentenza, pronunciata da un potere, quello della magistratura, in virtù di una legge, la Severino, che entrambi devono stare sotto la Costituzione, prevalgano sulla volontà del popolo sovrano quando quest’ultimo abbia deciso mediante elezioni di voler essere governato da un tale, anche se quest’ultimo sia stato raggiunto da una sentenza, soprattutto se non definitiva. E non ha nessuna importanza se quel tale sia colpevole o innocente, perché se il popolo è sovrano ha il diritto, in quanto tale, di eleggere un colpevole, tanto più che le sentenze vengono pronunciate in nome del popolo italiano, sicchè, chi agisce in nome di un altro non può compiere atti in contrasto con la volontà di colui in nome del quale agisce. Sicchè dovrebbe essere automaticamente nulla una sentenza che fosse in contrasto con la volontà del popolo o almeno dovrebbe avere effetti esclusivamente sul piano penale e non su quello politico rispetto al quale deve prevalere la volontà del popolo sovrano.
Voglio anche precisare che la magistratura non c’entra niente in questa aberrazione giuridica e costituzionale che non è da attribuire alla magistratura che fa il suo corso e il suo dovere, cioè fa le sentenze, a volte giuste e a volte sbagliate, sulle quali ognuno ha il diritto di avere la propria opinione e di manifestarla, motivatamente come motivata è la sentenza, e poi si vede quale motivazione convince di più. Ma se questo decide, sul piano politico, di fregarsene della sentenza e di voler essere rappresentato da uno che è stato condannato, non può una legge, voluta e scritta a sua volta soltanto dai rappresentanti del popolo e che quindi  non possono esprimere una volontà che contrasti con quella del popolo, impedire e violare la sovranità del popolo.
E’ soltanto in nome di questi principi, che mi sembrano così chiari che chi non li capisce o non  li condivide sono fatti suoi e non ci posso fare niente, e non già per Gambino o De Luca, dei quali non mi frega niente perché, come ho detto, l’uno o l’altro per me pari sono, che io li voto. Non malgrado siano stati condannati ma proprio perché sono stati condannati (in primo grado).
Perché voglio una repubblica democratica e non una repubblica giudiziaria, dove un avviso di garanzia o una sentenza prevalgano sulla volontà popolare.

Aldo Di Vito
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Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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