Questo è uno dei dati emersi del primo Forum “Uno sguardo d’Insieme”, tenutosi lo scorso settembre e promosso della rivista diocesana Insieme. I risultati del lavoro sono stati resi pubblici il 14 novembre nella sede vescovile
di Paloma Fèliz
L’Agro ha fame di lavoro: siamo quasi alla fine dell’anno e i dati non danno buone notizie. La drammatica riduzione dei posti di lavoro ha lasciato senza occupazione mille650 persone, delle quali mille110 avevano un contratto a tempo determinato e cinquecentoquaranta a tempo inderteminato.
I lavoratori iscritti alla Cassa edile salernitana nel 2011 erano 17mila 717, oggi sono 10mila 711. Gli operai residenti nel paese erano tremila375 nel 2011, oggi sono duemila201. Invece a Scafati in un anno mille905 hanno perso il posto di lavoro, di cui millecentoquindici avevano il lavoro a tempo determinato, e altri ottocentocinquanta a tempo inderterminato.
Secondo Matteo Buono, segretario della CISL, che è uno degli esperti che hanno partecipato al forum, questo territorio è sfregiato e sembra essere un malato sofferente sempre del stesso male, secondo le dichiarazioni che sono state rilasciate attraverso Antonietta Abete, coordinatrice della rivista Insieme.
Oltretutto, ha affermato Buono, in passato il territorio è stato roccaforte di importanti clan, affiliati alla camorra, che hanno contaminato gli ambienti professionali e imprenditoriali e purtroppo quelli della pubblica amministrazione.
Ha raccontanto che oggi le imprese sono in ginocchio e questo si sa, per i crediti che vantano nei confronti delle pubbliche amministrazioni e che purtroppo non riescono a riscuotere, per le difficoltà ad ottenere i mutui dalle banche, e spesso hanno rapporti di lavoro irregolari. Tutto ciò determina una riduzione dei costi destinati alla sicurezza sul lavoro.
Un altro ambito che è stato affrontanto è il tema delle industrie, di cui si è occupato Mauro Maccauro, presidente di Confindustria Salerno, il quale ha rivelato che nel territorio più di cento aziende che sono associate a Confindustria contano una forza lavoro che supera le tremila unità. Il settore più importante dell’ economia è l’agroalimentare, ma ci sono anche tante altre azienda importanti, che sono nel settore della meccanica, della chimica, della plastica, dell’editoria, e dell’edilizia.
Spiega anche che l’Agro risente molto della crisi economica e fa registrare il ricorso agli ammortizzatori sociali, e che ci sono tante attività che chiudono ma anche casi di imprenditori coraggiosi che portano avanti le aziende salvaguardando posti di lavoro.
Di fronte a queste situazioni negative che colpiscono l’Agro, il Vescovo della Diocesi di Nocera, Giuseppe Giudice, che è stato presente alla serata del diciassette nella quale sette esperti si sono riuniti per discutere della situazione attuale, ha concluso che per potere fare molto per il territorio, bisogna rispettare una piccola condizione, ovvero avere il coraggio di lasciare alle spalle le proprie posizioni individuali e personali, condizione sine qua non per fare qualche passo in avanti.