Dopo numerosi solleciti del sindaco di Nocera Inferiore, avvocato Manlio Torquato, il 16 aprile un decreto ha reso operativo il finanziamento da un milione 200mila euro che era fermo dal 2007

il primo cittadino, Manlio Torquato

Importanti novità per la messa in sicurezza di Montalbino, dove dieci anni fa una frana causò vittime il cui ricordo è tuttora vivo nella popolazione. Sono infatti stati sbloccati i finanziamenti per i lavori di riduzione del rischio frane  sulle pendici del Montelabino. Con decreto dirigenziale 214 del 16 aprile 2015 viene finalmente reso operativo il finanziamento già stanziato di un milione e 424 mila euro nella misura di anticipazione del 10% della somma per l’avvio dei lavori di contenimento del rischio frane. Dopo dieci anni dalla tragica frana e a seguito di un proficuo incontro tenuto presso la casa comunale dal sindaco Manlio Torquato e dal dirigente del settore Territorio e Ambiente con l’ingegner Pasquale MArrazzo, neo Direttore generale di Arcadis, arriva la prima tranche dei finanziamenti stanziati anni fa (2007) dalla Regione Campania per il Comune nocerino e ad oggi mai concretamente stanziati. Pur trattandosi di un primo stralcio a titolo di anticipazione su una somma certa liquida ed esigibile, è quanto attendevamo da tempo (sono del 2010 le prime note di sollecito alla Regione, cui hanno fatto seguito ben 4 ulteriori richieste dal Comune di Nocera Inferiore tra il 2012 ad oggi a firma del dirigente di settore e del sindaco Manlio Torquato). E’ ciò che ci permetterà di sbloccare finalmente i lavori che il nostro territorio non può più differire e che permetteranno, nell’ambito di altra più ampia e complessiva progettazione di contenimento del rischio che proprio in questi giorni ha visto completare in Regione, le procedure di gara per la progettazione contro il rischio frane e per la difesa del suolo. L’Amministrazione nocerina ringrazia l’impegno fattivo e immediato dell’ingegner on. Pasquale Marrazzo, che permette di avviare a soluzione una decennale vicenda che resta ferita aperta ancora nella memoria dei nocerini.

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