Dallo chignon di spugna ai pettinini della nonna, tanti piccoli trucchi per conservare i nostri capelli belli e in ordine anche quando sembra un’impresa assolutamente impossibile

 

Che bei capelli! Peccato tu debba sempre portarli allo stesso modo! Quante volte noi ricce ci siamo dovute subire questa frecciatina mal mascherata da complimento? Il tempo è ormai mutato e la monotonia ha ceduto il passo alla più sfrenata fantasia. Poche mosse e le più glamour delle pettinature prendono forma: ecco dritte e segreti per essere sempre fresche di parrucchiere senza neanche esserci mai state.
A due risicatissimi giorni dallo shampoo, i riccioli sembrano già perdere di tono e fare le bizze … bene. Chignon di spugna, pinzette per acconciature, elastici, un fermaglio d’osso lineare (quello della nonna per intenderci), possibilmente in tinta con il vostro colore di capelli, cerchietti invisibili, foulard grandi e colorati, acqua, lacca fissante e un pettinino stretto, prendetelo pure in prestito dai vostri papà, i vostri alleati. L’estro, la vostra arma vincente. Pronte? Raccolto tutto quello che serve? Perfetto, allora cominciamo:
Tirate i capelli indietro, bagnate la testa con le mani e non sotto acqua corrente fino a renderli modellabili, pettinateli per eliminare capelli fuori posto, legateli in una coda bassa o alta a secondo del gusto, inserite lo chignon, copritelo con i capelli fuoriuscenti da esso, fissate il tutto con un elastico e avvolgete quelli restanti tutt’intorno con delle pinzette. Pochi gesti ed un elegante chignon è fatto. Due le varianti per rendere il tutto più estroso. Coprite interamente lo chignon con una pashmina briosa dal tocco afro oppure dietro lo chignon d’avanti un ciuffo pin-up. Come farlo? Semplice, ora ce lo diciamo: separare dal resto dei capelli una ciocca grande o piccola in base a quanto grande si voglia il ciuffo, avvolgerlo tra le dita e fissarlo con delle pinzette dove solitamente si porta la riga se non lo si preferisce alto e voluminoso, lo si può abbassare facendolo scendere lungo il contorno delle tempie sino a sopra l’orecchio. In questo caso vi si apriranno le porte per due semiraccolti. Quali? Questi:
Raccogliere i capelli sullo stesso lato del ciuffo, piegarli verso l’interno e fissarli col fermaglio della nonna e il gioco è fatto: una pettinatura da bell’époque sarà fatta in un istante. Se invece forti sono i richiami degli anni quaranta, quando i marines trovavano nei balli con le seducenti pin-up una dolce evasione dalla più nera della guerra, lasciate che i capelli liberi dal ciuffo vi cadano liberamente sulle spalle nella loro irregolare armonia. Ancora, se essi sono ingestibili, lasciandoli sempre tutti liberi, metteteli su un unico lato e bloccateli dietro la testa con una forcina.
Sexy e tentatore il taglio netto riccio è da sempre una sorta di sogno irraggiungibile perché sebbene quelli delle pagine patinate siano stupendi, noi comune mortali rischiamo sempre di sembrare il mitico pibe de oro e decisamente non va bene. Allora che fare? Ecco la soluzione: se avete i capelli scalati raccogliete la parte lunga, ripiegatela su se stessa e fissatela verso l’interno con ferretti o un fermaglio grande; ricoprite il tutto con i capelli della corona ossia quelli superiori e decidete voi se portare la fila a lato o centrale.
Quando sono freschi di shampoo i capelli vanno sempre cotonati. Fatelo il più possibile e l’effetto paglia della cotonatura sparirà in pochissimo tempo, lasciando al suo posto ricci vaporosi e definiti per più giorni. Per un aspetto più “aggressive”, niente riga: indossare un cerchietto invisibile ed estrarre una ad una tante mini ciocche a formare una cresta da fissare con la lacca.
Infine: quando il tempo a disposizione lo permette, passare la piastra frisee, rigorosamente stretta sui ricci e in poche ore sarete una rock star.
Astutissimi segreti per soddisfare ogni capriccio.

 

 

Alla prossima!
la vostra
Maria Pepe

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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