Mezzo miliardo di euro pronto a risollevare le sorti dei giovani disoccupati, ma l’allarme resta: troppo poche le aziende private che hanno aderito all’iniziativa, nella quale la parte del leone resta agli enti pubblici

di Pierluigi Faiella

Incontro pubblico, ieri sera alla galleria Maiorino di Nocera Inferiore, sul tema dei giovani e del loro rapporto col mondo del lavoro, che oggi appare sempre più complicato. Il dibattito,moderato dal giornalista Nello Ferrigno e incentrato sul progetto Garanzia Giovani, ha visto coinvolti diverse personalità, come il presidente dell’agenzia regionale per il lavoro e l’istruzione, il presidente di Confindustria Salerno Mauro Maccauro e Severino Nappi, assessore al lavoro e alla formazione della regione Campania. Il dibattito è stato preceduto dal saluto del sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato, che si è concentrato sul problema della disoccupazione, che oggi non coinvolge soltanto chi perde il lavoro, ma anche molti giovani che non riescono proprio a inserirsi in questo mondo. Per Torquato Garanzia Giovani non rappresenta la soluzione definitiva a questo importante problema, ma è comunque uno strumento che può dare la possibilità a molti giovani di fare esperienze formative sul campo e di avere in tal modo un primo approccio con il mondo del lavoro. Dopo l’intervento del sindaco è stato presentato Garanzia Giovani, cioè il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Si tratta di finanziamenti stanziati dall’Unione Europea per i Paesi membri che presentano una disoccupazione giovanile maggiore del 25%. Questi fondi dovranno essere destinati ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e che non sono inseriti in un percorso scolastico o formativo, i cosiddetti Neet (not in education, employment or training). I fondi destinati dall’Europa alla Campania sono circa 191 milioni, «A cui si aggiungono altri 460 milioni circa, che sono fondi stanziati direttamente dalla Regione», ha riferito l’assessore Severino Nappi. Per il presidente di Confindustria Salerno, Mauro Maccauro, questi 650 milioni devono essere sfruttati per mettere in contatto i giovani e le aziende. Secondo Maccauro il primo obiettivo è quello di rendere il servizio di Garanzia Giovani più fruibile e veloce. Il problema principale, che frena le aziende dal partecipare a questa iniziativa, sono i lunghi tempi di attesa per l’approvazione dei progetti presentati dalle aziende. Fino ad oggi, in ogni caso, al progetto hanno aderito soprattutto gli enti pubblici, principalmente alcuni comuni, mentre sono ancora poche le aziende private.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

Lascia un commento