Sconfitta secca in casa per le rossonere, battute 0-3 da una Asd Volley Cava troppo in forma per le nostre ragazze. Ma il coach, Valeria Ferrante, non demorde: «Da oggi più impegno, più tecnica e meno timori revenziali. Abbiamo i numeri giusti per vincere»
di Valernita Gambardella
Fine della corsa per la New Volley Nocera, sconfitta giovedì sera sul campo di casa dalla Asd Volley di Cava in poco più di un’ora. Un duro colpo per le atlete nocerine che speravano di chiudere il girone di andata con un buon secondo posto, conquistando nella partita contro Cava almeno un punto. Invece, le cavesi, da sempre le avversarie più temibili, e tra l’altro uniche che siano riuscite, sino ad oggi, tra tutte le squadre della provincia, ad accedere alle Interregionali Sud del campionato Csi, non solo hanno impedito alla New Volley di conquistare l’ennesima vittoria (sarebbe stata la quinta consecutiva), ma si sono portate a casa ben tre set e tre punti. Una vittoria, la loro, meritatissima: precise nei palleggi, rapide negli scambi, puntuali in ricezione ed efficaci in attacco e in battuta; atlete quasi tutte di giovane età, determinate, scaltre e coese. Per la New Volley, invece, una serata da dimenticare: molti errori e imprecisioni, tanto nervosismo, poca determinazione e anche un po’ di timore. Insomma, tutto da rifare.
E’ dispiaciuta ma ha ancora grinta da vendere Valeria Ferrante, presidente e allenatrice della squadra: «Da mister posso solo dire che mi dispiace di questa sconfitta, non ci voleva proprio. Però anche le cose negative hanno un senso: perdere ci è servito: vuol dire che qualcosa non va. Sopo i vari rimproveri – inevitabili – da martedì abbiamo iniziato con maggiore serietà e impegno gli allenamenti, inserendo più esercizi, cercando di migliorare la tecnica e di affrontare le partite coh più concentrazione e meno paura dell’avversario. Inftti rifengo – continua Valeria – che il nostro punto debole si sia rivelato il timore reverenziale verso la squadra cavese, temuta perché forte e solida. Dobbiamo sbloccarci e dare il meglio, e anche quando si perde si può farlo con dignità, lottando fino all’ultimo punto e respiro come abbiamo sempre fatto finora».