Una foto di Alice, la cagnetta tragicamente investita ieri sera in via Fucilari

Investita ieri sera da un’auto in via Fucilari, la piccola era da quindici anni diventata amica di mezza città. Anche il sindaco, Manlio Torquato, una sera si preoccupò della sua salute avendola vista presa da qualche malanno di troppo

di Enrica Granato

Addio ad Alice, il cane che aveva commosso i nocerini. Ieri (11 marzo), poco prima della mezzanotte, è stata trovata riversa sul ciglio del marciapiede in via Fucilari, investita da un automobilista che non si è neanche fermato per prestarle soccorso o chiamare aiuto.  Stamani, quando si è diffusa la notizia,  in tanti hanno manifestato la propria indignazione per il vile gesto e l’amarezza nell’apprendere della scomparsa di una vera e propria istituzione di Nocera Inferiore.
Alice, infatti, era per tutti la “regina della strada” : una cagnolona dal pelo nero che, nonostante l’ormai pesante mole impostale dai suoi 15 anni ed il pelo un pò rado, adorava gironzolare indisturbata e si era fatta benvolere da passanti e negozianti che hanno sempre elargito carezze e cibo.
Abbandonata fin da cucciola nel mese di luglio di 15 anni fa in piazza Diaz, all’interno di un’aiuola recintata da cui scappò immediatamente, fu notata da una ragazza che allora viveva nei dintorni  e che la raggiunse nei pressi del corso Vittorio Emanuele II per poi affidarla ad un amico che possedeva già altri cani ed un giardino. Ma Alice non era fatta per gli spazi limitati e così prese l’abitudine di fare ogni giorno autonomamente una “passeggiata” in giro per la città, salvo poi fare ritorno a casa ad una certa ora. Gli abitanti della zona presero  in simpatia questa quadrupede fin da subito, trasformando le sue scampagnate in veri e propri “appuntamenti” a cui lei si è sempre presentata puntuale: davanti al forno di Izzo Ciro per ricevere il solito biscotto, davanti alla salumeria di via Garibaldi dove la proprietaria aveva sistemato una ciotola con l’acqua, in via Cucci dove alcune signore le buttavano cibo dal balcone. Per i bambini era una sorta di mascotte da salutare prima di arrivare a scuola e chiunque accudiva a modo suo questa cucciolona, da chi si preoccupava di tosarle il lungo pelo ogni anno come Marianna Amore, al sindaco Torquato che una sera segnalò un suo malessere affinchè qualcuno intervenisse prontamente.
Insomma, l’intera città era diventata la sua tana sicura, un qualcosa di talmente prezioso da sentirsi in dovere difendere dalle “invasioni”. Perchè Alice era fatta così: una monella amabile, uno spirito libero che però adorava la routine quotidiana, che si faceva accarezzare e viziare da tutti ma che abbaiava con foga e senza risparmiarsi ai cani che “osavano” transitare anche solo di sfuggita sul suo territorio. E guai a provare a tenerla lontana dai suoi spazi.
Purtroppo ieri il triste epilogo.
“Ha vissuto in totale libertà di pensiero, senza infastidire e offendere nessuno” ha detto di lei l’uomo che l’aveva accolta nel suo giardino poco più che cucciola.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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