Cinema da Oscar al festival promosso dal comune di Nocera Inferiore: la pellicola vincitrice dei BAFTA è stata proiettata per le scuole primarie durante il I ciclo. Intanto si avvicina l’appuntamento con “Big Hero 6”
di Antonio Maiorino (*)
Guai a dire: “è solo un cartone animato”. La più recente etichetta di “film d’animazione”, in voga nel mondo cinematografico, dichiara come certi prodotti animati abbiano la complessità ed il valore di quelli che in genere chiamiamo “film”. Vale per il pluripremiato “The Lego Movie”, presentato il 19 febbraio durante il I ciclo (Diritti Umani) de “La Città Incantata Film Festival – II edizione”. Hanno partecipato alla proiezione il I, il II ed il IV Circolo di Nocera Inferiore, nonché la Scuola Paritaria “L’arcobaleno”. La manifestazione organizzata dall’Amministrazione Comunale con l’Associazione “Social Project” prevede oltre 35 mattinate al Cinema Sala Roma per tutti gli ordini scolastici, da febbraio a maggio, nonché due eventi serali aperti a tutta la cittadinanza. Con lo slogan: “il vostro sguardo per costruire il mondo”, che conferisce il giusto rilievo ai pensieri degli studenti, in primo piano durante i dibattiti. “The Lego Movie”, con personaggi nei ben noti mattoncini ma anche in carne ed ossa, era il film ideale per incarnare questo proposito.
Girato in CGI, stop motion e live action, il film è stato insignito di tantissimi premi, tra cui il più prestigioso è probabilmente quello dei BAFTA, gli “Oscar inglesi”. Accanto all’impeccabile confezione tecnica, c’è tutta l’avventurosa ed appassionata ricchezza di spunti che lo rende ideale per costruire percorsi con gli alunni delle scuole primarie. “Un film per ragazzi contro i regimi totalitari”, hanno chiosato i registi Phil Lord e Chris Miller. La storia, in effetti, vi si presta: un tirannello con l’arma di distruzione di massa e l’eroe uomo-medio, anzi, Lego-medio, che prova a sgominarne i piani diabolici.
Guai a minimizzare: “è solo adrenalina”. Perché “The Lego Movie” è un più articolato corto-circuito tra la realtà animata e quella d’un bambino in carne ed ossa che, giocando, attiva la creatività nell’inviolabile stanza del severo genitore. Si produce, dunque, quello che il buon cinema dovrebbe sempre realizzare: l’apertura di varchi, lo scatto d’immaginazione, il dialogo tra il mondo della fiction e quello reale. Il tutto, mentre la divertita tensione viene montata a perdifiato tra l’incalzare della colonna sonora (che gli alunni fischiettavano all’uscita dal cinema), l’irresistibile ironia ed ogni sorta di peripezia da manuale. L’apparenza è perfetta, come il felice regime della storia. È però necessario che – come nella Città Incantata, come in “The Lego Movie” – quel mondo venga smontato, percorrendolo alle fondamenta, nei significati profondi e negli edificanti messaggi. Per tracciare nuove traiettorie dello sguardo. Ed a proposito di eroi: appuntamento all’11 marzo col vincitore degli Oscar “Big Hero 6”.
(*) direttore artistico “La Città Incantata Film Festival”