Il Museo dello Sbarco diretto da Eduardo Scotti è ormai una realtà conosciuta in tutto il mondo.

Il museo dello sbarco è sorto per ricordare, attraverso i reperti conservati e le immagini che vengono proposte ai visitatori, un avvenimento importante avvenuto nella nostra regione nel 1943-44, cioè lo sbarco Alleato a Salerno, che a quel tempo era capitale provvisoria.

Ma, la storia racchiusa in queste mura mostra anche altri momenti come il campo di concentramento ebreo in Campania, le gloriose quattro giornate di Napoli, le stragi dei nazisti, le vittime dei bombardamenti. E’ stato necessario un lungo lavoro di recupero e di catalogazione, prime di poter aprire le porte al pubblico e soprattutto ai giovani, agli alunni e agli studenti provenienti da ogni parte della regione per visitare un luogo che spera di diventare un museo della memoria per l’intero territorio nazionale. Il prof. Antonio Palo, responsabile per l’Associazione Parco della Memoria della Campania dei rapporti con le istituzioni scolastiche, ha affermato che “il progetto è finalizzato alla pedagogia del patrimonio culturale e alla funzione educativa dei musei, perché non può esserci modo migliore per conoscere gli eventi della storia che poterli rivivere in prima persona, potendo guardare e toccare gli oggetti esposti, ascoltare i suoni e le voci della storia”. Anche noi, della scuola Solimena-De Lorenzo, abbiamo visitato questo luogo della memoria e abbiamo potuto vedere come tutto all’interno sembra reale e autentico e il fatto di poter toccare, rende il luogo ancora più magico e lascia nei visitatori un senso di rispettosa malinconia. 

Lucia Montuori e Florinda Greco

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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