Il sindaco Paolo De Maio, l’assessore Federica Fortino e i consiglieri Alfonso Romano e Annarita Ferrara fanno il punto a pochi giorni dallo stop al sussidio a una porzione della popolazione
Il decreto Lavoro varato ad inizio dello scorso maggio ha di fatto abolito il Reddito di cittadinanza, istituendo nuovi strumenti per i soggetti occupabili, di età compresa tra i 18 e i 59 anni.
Da agosto tali soggetti resteranno senza sostegno, in attesa di iscriversi al nuovo portale web del Governo, a partire dal primo settembre 2023. Da questa data sarà istituito il cosiddetto Supporto per la formazione e il lavoro, una misura personale ed utilizzabile dai singoli membri dei nuclei familiari, di età inclusa tra 18 e 59 anni, con un valore dell’ISEE familiare non maggiore ad euro 6mila all’anno, i quali non hanno i requisiti per ottenere l’assegno di inclusione in quanto occupabili. Tale contributo mensile sarà versato a patto di partecipare a percorsi di formazione, orientamento e qualificazione lavorativa. Una ridotta percentuale degli attuali beneficiari del reddito di cittadinanza, costituita dai nuclei familiari con minorenni, disabili, persone di almeno 60 anni di età anagrafica, con un ISEE fino a 9.360 euro all’anno (limite ISEE), invece, continuerà ad incassare il contributo fino a fine anno, intascando altre cinque mensilità fino al termine del 2023. A partire dal 2024 anche per questi nuclei familiari entreranno in vigore le nuove regole previste dal decreto lavoro per il conseguimento del cosiddetto Assegno di inclusione, che sostituirà il Reddito di cittadinanza.
«Nocera Inferiore conta attualmente 593 nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza in carico ai Centri per l’impiego per i quali è stato attivato il cosiddetto Patto per il lavoro e 493 nuclei familiari in carico ai servizi sociali per i quali è stato attivato il patto per l’inclusione – spiega l’assessore alle politiche sociali, Federica Fortino –. Di questi nuclei familiari, continueranno a percepire il Reddito di cittadinanza fino a fine anno solo quelli che presentano al loro interno, persone disabili, minori o anziani ultrasessantenni. Cioè circa il 50% dei nuclei familiari in carico ai servizi sociali. Per i nuclei familiari in carico ai centri per l’impiego, al momento non risulta possibile effettuare previsioni in quanto i servizi sociali comunali non sono in possesso di dati».
«Al momento, per tutti i nuclei familiari che non percepiranno più il Reddito di cittadinanza non risulta possibile attivare il nuovo sussidio alternativo, denominato “Supporto per la formazione e il lavoro” in quanto non è ancora disponibile il nuovo portale web del Governo, che dovrebbe essere disponibile a partire dal prossimo settembre salvo ulteriori ritardi» comunica la consigliera comunale delegata, Annarita Ferrara. «Attivo da subito un punto informativo presso il Settore servizi sociali del Comune per tutti coloro che avranno necessità di acquisire ulteriori informazioni, fermo restando le ordinarie necessità di presa in carico per le situazioni di emergenza da parte del servizio sociale professionale» aggiunge Alfonso Romano, presidente della Commissione consiliare politiche sociali.
«L’Amministrazione comunale sta seguendo con la massima attenzione gli sviluppi di questa inaudita vicenda in cui si abolisce un sostegno economico per decine di migliaia di persone in condizione di povertà senza attivare contemporaneamente le misure alternative che la stessa legge di riforma prevede, scaricando sui Comuni, privi di mezzi e di risorse adeguate, l’onere di fronteggiare questa nuova emergenza sociale scaturita da una legge di riforma che invece di combattere la povertà combatte i poveri» commenta il sindaco, Paolo De Maio.