È servito soffrire fino all’ultima giornata della regular season ma alla fine Scafati è riuscita a salvarsi e ad assicurarsi la permanenza in A1. Un regista non avrebbe potuto scrivere un finale così da brividi, all’ultimo respiro con una salvezza raggiunta al termine di un’epica rimonta nell’ultima gara contro Brescia.

Scafati, infatti, era finita sotto di 17 punti e per i campani sembrava tutto finito. Poi il forcing finale che ha permesso un recupero incredibile fino al 92-88 finale che ha garantito la permanenza nella massima categoria a Scafati. Una salvezza che chiude una stagione da gioie e dolori, che i tifosi sapevano essere di sofferenza. Infatti considerando quanto sostenevano a inizio stagione i vari siti specializzati in scommesse sul basket la squadra gialloblù era tra le squadre che avrebbero dovuto lottare per salvarsi, e così è stato. Ma nessuno avrebbe mai immaginato un finale tanto thriller.

Stagione d’onore

Neopromossa e con grandi speranze. Ma Givova Scafati sapeva che giocare un campionato di A1 sarebbe stata cosa diversa. E la stagione è andata a corrente alternata, vincendo 12 gare e perdendone 18 con uno sprint finale che ha portato i campani a vincere cinque gare nelle ultime otto, persino sfiorando quasi l’impresa contro la capolista Virtus Bologna. Una salvezza giunta grazie a uomini importanti in squadra come il top player Logan, un ragazzino di 40 anni e secondo miglior realizzatore con 17,9. Ma anche altri talenti individuali come Kruize Pinkins e l’ala Stanley Okoye, e il cervello del gioco di mister Sacripanti, Julian Stone, con i suoi assist, e Clevin Hannah. Senza dimenticare l’uomo dei rimbalzi Trevor Thompson. E, ancora, il gruppo italiano delle guardie Imbrò e Mian, De Laurentiis e il capitano Riccardo Rossato, vero leader della squadra che ha saputo farsi sentire nei momenti di difficoltà dei suoi, reagendo soprattutto all’inizio dell’anno quando la squadra faticava a trovare la vittoria.

Finale di stagione infiammato

Perché se è vero che il finale di stagione è stato appassionante ed esaltante lo stesso non si può dire dei mesi di febbraio e marzo, quando Scafati ha trovato una sola vittoria in nove gare. Poi quel click che è scattato nei ragazzi di coach Pino Sacripanti a partire dalla gara contro Trieste fino alle sfide al cardiopalma contro Brindisi e Bologna, alla gara contro Varese che ha dovuto rimandare all’ultima giornata di campionato le ultime sentenze della stagione. La dimostrazione che le emozioni della A1 di basket non si sono vissute solo nelle zone nobili della classifica ma anche in zona retrocessione dove è servita appunto l’ultima giornata per capire chi ha avuto la forza di mantenere la categoria e chi invece ha salutato. E l’ultima gara contro Brescia è stato il finale più bello che i tifosi campani potessero immaginare, contro i campioni della Coppa Italia che sono stati in grado di mettere sotto prima Milano e poi Bologna. Peggiore avversario non poteva incontrare ma il cuore, la forza e la tenacia dei ragazzi di mister Sacripanti e insieme a capitan Rossato hanno avuto la meglio per far esplodere il boato di gioia dei tifosi gialloblù

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