Questa settimana cominciamo un breve viaggio che attraverso i libri dell’Antico Testamento ci permetterà di scoprire cose che racconta e che mai avremmo immaginato
Sì, lo immagino, più d’uno a questo punto potrebbe storcere il naso. Ma, al di là di ogni ragionevole dubbio, la Bibbia parla chiaramente ed in più punti di oggetti volanti e di comunicazioni radio. Non ci credete? E allora, senza fare qui un elenco completo ma solo alcuni esempi eclatanti, cominciamo da Esodo 33.

Leggiamone il testo e lo analizziamo insieme:
“8 Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all’ingresso della sua tenda: guardavano passare Mosè, finché fosse entrato nella tenda. 9 Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all’ingresso della tenda. Allora il Signore parlava con Mosè. 10 Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all’ingresso della tenda e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all’ingresso della propria tenda. 11 Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro”.
Cos’è la colonna di nube che qui viene citata, e che per intenderci accompagnava il cammino degli ebrei nel deserto (o egiziani, come abbiamo visto altrove)?
Leggiamo Esodo 13, versi 21 e 22: “Yahweh li precedeva, di giorno sotto la forma di una colonna di nube per indicare loro la strada, e la notte in forma di una colonna di fuoco per illuminarli”.
Il dubbio che possa trattarsi di un oggetto volante non è fantascienza! Infatti in tanti altri punti della Bibbia, e in molti altri testi antichi, il concetto di nube sembra coincidere con oggetti volanti.
Ma non è tutto: sempre in Esodo 33 Mosè parla con Yahweh e “18 Gli disse: «Mostrami la tua Gloria!». 19 Rispose: «Farò passare davanti a te tutto il mio splendore e proclamerò il mio nome: Signore, davanti a te. Farò grazia a chi vorrò far grazia e avrò misericordia di chi vorrò aver misericordia». 20 Soggiunse: «Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo». 21 Aggiunse il Signore: «Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: 22 quando passerà la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano finché sarò passato. 23 Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si può vedere»”. carro divinoQuindi, Dio non ha la sua “Gloria” sempre con sé, la mostra solo a richiesta, ed essa è qualcosa che “passa”, cioè è qualcosa di mobile. Una dichiarazione che non ha senso se parliamo di un Dio trascendente, ma che è sensatissima se si tratta del mezzo di trasporto, o arma, dell’Elohìm Yahweh. Ancora, la Gloria uccide chi le sta vicino quando passa e Dio non può impedirlo; ma poteva essere osservata solo posteriormente nascondendosi dietro delle rocce, che sono in grado di proteggere Mosè mentre Dio non può farlo.
Ora, kavod, la parola che viene tradotta con gloria, esprime secondo i linguisti il concetto di “qualcosa di pesante”. Tanto che un sito oggi non più in linea, kavodcustom.com, era quello di una fabbrica di armi, e riportava nel logo esattamente le lettere dell’ebraico biblico che formano la parola kavod. Della stessa opinione il professor Jeff Benner, fondatore del Centro di ricerca sull’ebraico antico ed autore del dizionario “Lessico dell’antico ebraico della Bibbia”: il kavod è una macchina pesante da attacco e da difesa.
Per quanto poi attiene la traduzione che recita “il mio volto non lo si può vedere”, essa appare di una falsità eclatante: Mosè, come leggiamo anche in Esodo 33,11, parlava sempre “faccia a faccia” con Yahweh. Una traduzione più sensata è dare alle parole il senso che hanno anche nella frase “lo yihyeh lecha Elohìm acherim al panay”, ovvero “non avrai altri dei davanti a me”. E quindi tradurre con “la parte anteriore del mio kavod non può essere osservata”, come fanno diversi traduttori.nave ezechiele
Il kavod emanava radiazioni? Questo sarebbe confermato dal fatto che Mosè, alla discesa dal monte, aveva il viso, unica parte scoperta indossando egli tunica e copricapo, ustionato, tanto da dover portare per diversi giorni un velo sul volto quando era fuori esposto al sole, potendolo togliere solo quando rientrava nella sua tenda. Di altri chiari esempi di navi volanti e di uso di comunicazione radio ci aggioniamo alla prossima settimana.

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