Da diversi anni a questa parte in Campania è presente una squadra che sogna di tornare quantomeno ai minimi livelli del calcio professionistico. Si tratta della Nocerina, che dal 2016 milita in Serie D, la quarta divisione del sistema pallonaro italiano, ultimo campionato della piramide organizzativa ad essere istituito a livello nazionale.
I Molossi, che non sono mai stati in A, vantano appena 3 partecipazioni alla Serie B, l’ultima delle quali datata 2012. Tra Serie C e Lega Pro il club ha vissuto 29 stagioni in campionati di terza fascia, ma storicamente è proprio la Serie D a rappresentare la dimensione più abituale dei rossoneri. I pronostici sui diversi sport forniscono spesso un quadro chiaro e definito di favoriti e underdog, ma tra i dilettanti le gerarchie non vengono sempre rispettate e mantenere costanza di rendimento è più complicato. Raggiungere la promozione è tutt’altro che scontato.
Il format
Le squadre che prendono parte alla Serie D vengono divise oggi in 9 gruppi, che rispondono a criteri puramente geografici. Da oltre 10 anni ci si affida alla classifica avulsa per risolvere situazioni di ex aequo, ma se a ritrovarsi a pari punti sono due squadre in vetta alla graduatoria si gioca direttamente uno spareggio in gara secca. Solo la prima in classifica di ogni girone sale direttamente in C e può disputare un mini-torneo per conquistare il titolo di campione d’Italia per dilettanti. Le compagini piazzatesi dal secondo al quinto posto giunte spettano dei playoff per arrivare ad affrontare le due finaliste e una delle semifinaliste della coppa nazionale di categoria. In soldoni, un sistema ideato esclusivamente per individuare eventuali sostitute di squadre rinunciatarie in vista del passaggio in Serie C.
Lo scudetto
Il mini-torneo dello Scudetto Serie D prevede che le 9 vincitrici dei gironi vengano divise in altri 3 gruppi. Ogni squadra giocherà dunque 2 partite, una in casa e una fuori: alla fine le 3 vincitrici e la migliore seconda prenderanno parte alle semifinali con partite uniche, prima della finale anch’essa in gara singola e priva di tempi supplementari, il che significa che qualora il match si protraesse oltre il 90’ si procederebbe subito con i tiri di rigore.
Nei playoff tutti i turni contemplano gare secche, la seconda in graduatoria accede alla finale e la terza alla semifinale, lasciando che quarta e quinta si sfidino in un turno preliminare. Si gioca in casa della squadra che durante il campionato ha raggiunto il miglior posizionamento in classifica; sarà questa a passare il turno in caso di pareggio dopo 120 minuti di gioco, senza dover passare attraverso altre soluzioni.
Le retrocessioni
In ogni girone sono 4 le squadre destinate invece a retrocedere in Eccellenza, campionato organizzato su base regionale. L’ultima e la penultima sono obbligate alla retrocessione diretta, mentre le formazioni dalla terzultima alla sestultima posizione possono giocarsi una chance di salvezza grazie ai playout. Tuttavia, se la distanza in termini di punti è inferiore ad 8 punti, si è esonerati dai playout. Come i playoff, in questa fase non vengono mai eseguiti i tiri di rigore e al termine dei supplementari è la formazione meglio posizionata nella classifica del campionato a ottenere la vittoria.