Tra piatti tipici, riti religiosi e consuetudini locali cosa fanno i Nocerini durante la Settimana Santa, Pasqua e Pasquetta, ma anche il famoso Martedì in Albis nocerino

La settimana che precede la domenica di Pasqua, dalla domenica delle palme al sabato santo, secondo la tradizione cattolica è un periodo in cui ciascun cristiano celebra la morte e resurrezione di Cristo, che, risorto dal mondo dei defunti, ascende al cielo donando ai cristiani la speranza della vita eterna.

I credenti durante i giorni che precedono questa ricorrenza si preparano all’evento con celebrazioni che mirano a ricostruire gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù, dall’ingresso a Gerusalemme che si festeggia durante la domenica delle palme, fino alla crocefissione, la resurrezione ed il lunedì dell’Angelo, detto anche in Albis o comunemente Pasquetta. Giorno in cui le donne (Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo e Giuseppe e Salomè), secondo quanto riportato nei Vangeli, incontrarono presso il sepolcro ormai spoglio di Gesù, un angelo che disse loro di annunciare la buona novella della resurrezione di Cristo.

La comunità cristiana nel mondo ha sviluppato nei secoli diverse tradizioni per questo periodo dell’anno.
Vediamo gli usi locali nell’Agro, dove appunto la maggioranza della popolazione è di fede cristiano-cattolica.

Si inizia con la domenica delle palme. I Nocerini seguono le tradizioni religiose approfittando di questo giorno per recarsi a messa, dove i riti liturgici prevedono la benedizione di palme e rami di ulivo che poi verranno scambiati con amici e parenti in segno di pace.
A Nocera Inferiore c’è anche la tradizionale “discesa” dei santi da Montalbino. La Vergine del Santuario di Santa Maria dei Miracoli (Montalbino), insieme alle statue dei santi Eligio ed Emidio, viene condotta in corteo con la banda per le dimore dei fedeli della valle, che accolgono la processione lanciando fiori ed offrendo dolci ai presenti. L’effigie della madonna ed i santi saranno poi tradizionalmente risaliti al Santuario durante la processione del martedì in Albis, un secondo giorno di pasquetta, come da tradizione per i Nocerini.
Le celebrazioni sacre e profane proseguono con il Giovedì Santo, giorno dell’Ultima Cena. La liturgia prevede la rievocazione della “lavanda dei piedi” e la preparazione dei “sepolcri”. Si adornano gli altari per l’adorazione dei fedeli. Nell’Agro si fa il famoso “struscio”, che quest’anno finalmente è stato ripreso come da tradizione, dopo anni di stop per il covid. Fedeli e curiosi fanno il giro delle chiese per ammirare gli altari decorati con grano e fiori primaverili.
Il venerdì invece, secondo le scritture, giorno della crocefissione e morte di Cristo, si svolge il rito dell’adorazione della croce e ci sono le vie crucis, rievocazioni del percorso di Gesù verso il monte Golgota, dove verrà crocifisso. Attesa e molto sentita quella di Pucciano a Nocera Superiore. A Nocera Inferiore tradizionalmente la via crucis parte da San Matteo per percorrere le vie cittadine e ritornare poi al punto di partenza.
Il sabato è invece il giorno del silenzio e della veglia.

La domenica di Pasqua c’è quindi la celebrazione della resurrezione di Cristo. Si va in chiesa e poi si festeggia a tavola con i piatti tipici della tradizione: carciofi arrostiti, tortano, casatiello, salame, frittata di cipolle e maccheroni (che verranno consumati anche il giorno dopo Pasquetta), pizza pasqualina e la classica pastiera di grano napoletana.

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