Una soluzione pratica ed efficace per segnalare un tombino scoperto

Lo dichiara il primo cittadino, Manlio Torquato, replicando al nostro articolo di stamani su via Iodice. «Abbiamo già denunciato la cosa a vigili, polizia e carabinieri». Ma quanto ci guadagna un ladro di tombini? Scopriamolo insieme

Una soluzione pratica ed efficace per segnalare un tombino scoperto

Tombini scoperti: si tratterebbe di furti e non di incuria. Lo precisa il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, dopo il nostro articolo-denuncia di questa mattina nel quale segnalavamo un pericoloso problema in via Iodice.
«Per la questione di via Jodice – ci spiega il primo cittadino – c`è un fenomeno diffuso di furti di paletti, tombini e caditoie. E’ un fatto che si sta verificando frequentemente in città e si tratta di episodi già denunziati da Multiservizi e da me a Polizia Locale, Carabinieri e Polstato. L`efficiente macchina comunale non c`entra: per il rifacimento dei tombini ci vuole un po’ di tempo».
E mentre ringraziamo il sindaco per la solerzia con cui ha dato chiarimenti ai cittadini analizziamo il problema: la sostituzione di un tombino arriva a costare, alle amministrazioni locali, circa 200 euro a pezzo, senza contare che, come segnalato stamani, è evidente che un tombino senza coperchio, qualora questa mancanza non venga segnalata repentinamente, possa rappresentare un notevole problema all’incolumità di ciclisti e motociclisti, oltre al rischio che qualche bambino poco accorto possa finirci dentro. Quindi se è vero, ed è vero, che per sostituire un tombino ci vuole tempo, usare sistemi per segnalare il problema come quello proposto in foto (che non è di metallo e quindi non interessa a nessuno rubarlo) può salvare qualche ammortizzatore quando non qualche gamba e qualche vita.
Facciamo ora i conti in tasca ai ladri: la ghisa ha una quotazione di 0,5 euro al chilo. È evidente che il rottamaio che riscatterà pezzi di ghisa chiaramente riconducibili a dei tombini li pagherà ancora meno, dovendo cautelarsi dalla responsabilità assunta e avendo poi ulteriori passaggi intermedi prima di poter rivendere questi pezzi ad aziende che li riutilizzano. Il furto di un tombino di ghisa possa valere, per i ladri, al massimo 3-4 euro. Una vera miseria che però può costare la vita a qualcuno.
E gli altri comuni come si difendono?
A Lissone: è stata prevista l’installazione di tombini incernierati al cemento per rendere ancora più difficile lo sradicamento di queste coperture.
A Cesano Maderno: i tombini rubati sono stati sostituiti con altri imbollunati che possono essere sollevati, ma non staccati.
A Seveso: la Giunta comunale ha deliberato l’istituzione di una taglia di 5000 euro come ricompensa promessa a chiunque sia in grado di fornire informazioni dettagliate su questi episodi.
In altri comuni italiani sono ricorsi ai tombini di materiali compositi plastici, resistenti, indistruttibili e che non possono essere rivenduti.
Ora, a prescindere che senza fare apologia di reato queste persone sarebbero da esser lasciate sul posto senza mani (viva la legge del taglione!), se l’amministrazione comunale promuoverà e incentiverà la collaborazione dei suoi cittadini a un risultato sicuramente si arriverà.

Lascia un commento