guardia finanza generica

Nel corso delle indagini è emerso che i due imprenditori della valle dell’Irno, attivi nella ristorazione e nel gaming, hanno pilotato il fallimento di una vecchia società trasferendo parte dell’attivo patrimoniale ad un’altra impresa a loro riconducibile

guardia finanza genericaQuesta mattina la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno ha sottoposto a sequestro preventivo, su delega di questa Procura della Repubblica, un’ingente somma di denaro, frutto di mancati pagamenti all’Erario, pari a circa 900.000 euro.

All’esito di una complessa attività di indagine, condotta dalla Sezione di Polizia Giudiziaria presso questo Ufficio giudiziario, è stata accertata la commissione di reati fallimentari e tributari da parte di due imprenditori, operanti nella valle dell’Irno ed attivi nel settore della ristorazione e del gaming (cioè il settore del gioco d’azzardo, specie quello che si svolge in rete), con la compiacenza di un terzo soggetto prestanome. Nel corso delle investigazioni, infatti, è stato riscontrato che D.V.F. e D.V.D., amministratori di diritto e di fatto di una società dichiarata fallita, attuavano una serie di condotte delittuose attraverso le quali trasferivano parte dell’attivo patrimoniale ad un’altra impresa a loro riconducibile. La complessa strategia criminosa è culminata con la cessione della carica di amministratore unico dell’azienda ad un soggetto compiacente e sconosciuto al Fisco. Pertanto la società, che ormai versava in gravi difficoltà economiche, dopo pochi mesi andava incontro alla decozione e al fallimento, sottraendosi fraudolentemente al pagamento delle previste imposte ed omettendo, tra l’altro, il deposito della documentazione contabile agli organi fallimentari al fine di non consentire la ricostruzione delle vicende societarie. Sulla base delle risultanze investigative, è stata emessa un’ordinanza di misura cautelare reale che ha consentito di sottoporre a sequestro preventivo sia il complesso aziendale (l’attività di bar) sia disponibilità economiche, per un importo complessivo di circa 900mila euro.{loadmoduleid 284}

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