Warning: Array to string conversion in /var/www/vhosts/risorgimentonocerino.it/httpdocs/wp/wp-includes/formatting.php on line 1096

Sono sette gli appuntamenti organizzati dall’assessorato retto dal professor Teobaldo Fortunato. Si inizia con la Necropoli di Pizzone. Prevista anche una videoconferenza dal Brasile sull’epigrafia nocerina

di Maria Barbagallo

Si terrà sabato 7 febbraio, alle ore 17.30, presso la biblioteca “Aldo Moro” di Nocera Superiore, il primo dei sette appuntamenti con Nuceria Creativa per l’Archeologia, programma di lezioni in Archeologia del Territorio che si concluderà  a giugno prossimo e che è stato organizzato dall’assessore all’ estetica e bellezza della città, Teobaldo Fortunato: sarà aperto dalla dottoressa Marina Sapelli,  già soprintendente per i Beni Archeologici del Lazio, che ci esporrà le esperienze dei Parchi e delle grandi aree Archeologiche di tale regione. L’ottica è porre l’attenzione sull’ insigne patrimonio archeologico di Nocera Superiore: dal Teatro ellenistico romano, alla Necropoli di Pizzone, alle Terme romane nel Parco Archeologico Urbano (ex Foro Boario), al Battistero Paleocristiano di Santa Maria Maggiore.
Seguirà alle 18.30, l’intervento della dottoressa Marisa De’ Spagnolis che negli anni ’90 ha diretto l’ufficio Scavi di Nocera -Sarno ed ha scoperto la Necropoli Monumentale di Pizzone. La De’ Spagnolis, tra l’altro, è stata insignita dell’onorificenza di cittadina onoraria di Nocera Superiore per le sue numerose scoperte archeologiche e per le sue pubblicazioni scientifiche e  divulgative che negli ultimi vent’anni hanno chiarito molte dinamiche della storia di Nuceria Alfaterna.
Illustrerà i risultati delle sue ultime scoperte e degli studi inerenti i monumenti funerari emersi a Pizzone, con uno specifico riferimento alle gentes cui tali monumenti appartenevano, ai nessi ed ai legami di tali famiglie con la storia prima di Roma Repubblicana e poi dell’Impero Romano come nel caso della gens Lutatia cui afferisce uno dei più importanti monumenti funerari, quello di Quinto Lutazio Varo.

Lascia un commento