Quattro le tappe che interesseranno la Campania tra 9 e 12 maggio: Venosa-Lago Laceno, Atripalda-Salerno, Napoli-Napoli e Capua-Gran Sasso. La tappa del capuoluogo partenopeo si snoderà anche tra le vie di Angri, S.Egidio del Monte Albino e Corbara
Il Giro d’Italia 2023 attraverserà anche il territorio dell’Agro nocerino-sarnese. La prossima edizione della Corsa Rosa è stata presentata ieri al teatro lirico di Milano, con relativi calendario e tappe: si terrà dal 6 al 28 maggio con partenza in Abruzzo e fine a Roma.
Nel percorso molto spazio è stato dato a Napoli, Paesi Vesuviani, Penisola sorrentina e Costiera amalfitana, ma anche all’Irpinia e alla provincia di Salerno. In particolare, quattro saranno le tappe che interesseranno la Campania: il 9 maggio tappa appenninica molto difficoltosa tra Venosa e Lago Laceno; il 10 maggio i corridori si sfideranno in un tratto tra Atripalda e Salerno, prima della sesta tappa più pianeggiante del giorno successivo di 156 chilometri e della ripartenza da Capua verso il Gran Sasso. Per la sesta tappa, partenza da Napoli e arrivo nuovamente nel capoluogo partenopeo dopo aver attraversato Somma Vesuviana, Pompei, il valico di Chiunzi, Amalfi, Positano, Capo di Mondo, Sorrento, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, Torre del Greco, Portici e di nuovo Napoli. Un percorso che si preannuncia già bellissimo per i paesaggi, in attesa di sapere come andrà la corsa. In quest’occasione, il Giro tornerà, anche se per un breve tratto, nell’Agro nocerino-sarnese. Tra Pompei e il valico di Chiunzi, il percorso lambirà Scafati prima di Sant’Antonio Abate, e poi si snoderà tra le vie di Angri, Sant’Egidio del Monte Albino e Corbara. L’ultima volta che la Corsa Rosa attraversò l’Agro, nel 2014, si verificò un brutto episodio che innescò polemiche e toni accesi in tutta Italia. L’ex ciclista dell’Astana Valerio Agnoli proferì una parola offensiva durante il passaggio in via Castaldo a Nocera Inferiore. Il suo “Terroni!” non passò inosservato (venendo immortalato in un video che fece il giro di web e tv) e, nonostante l’ammissione di colpa per lo “spiacevole equivoco”, così definito all’epoca dall’atleta, la vicenda finì in tribunale. In una lettera inviata due anni fa al sindaco Torquato, Agnoli chiese però scusa spiegando che quella parola era riferita ai compagni di squadra e non agli spettatori nocerini, mettendo fine, di fatto, alla questione.{loadmoduleid 284}{loadmoduleid 289}