La società è a lavoro per allestire un organico in grado di lottare per il vertice in serie D. Nella seconda metà di giugno prevista la conferenza stampa di presentazione di Sannino
Prosegue lontano da occhi e orecchie indiscrete il lavoro della Nocerina per pianificare la prossima stagione.
Il direttore tecnico Nunzio Zavettieri sta sfruttando queste settimane per gettare le basi di un organico che possa essere in grado di lottare per la vittoria del campionato di serie D. Difficile, quasi impossibile, parlare di ripescaggio perché, senza soffermarsi sulla questione economica, sussistono una serie di parametri che rendono estremamente tortuosa la strada per il club di via Atzori, che lascia comunque aperta la porta della speranza. Tra i principali l’assenza di un settore giovanile, che quasi certamente prenderà forma dall’inizio della prossima stagione, magari anche grazie alla collaborazione di alcune realtà già presenti sul territorio. Maggiori dettagli saranno sicuramente resi noti nella conferenza stampa di presentazione di mister Sannino, in programma per la seconda metà di giugno. Sarà l’occasione per incontrare nuovamente il patron Giancarlo Natale e Raffaele Scalzi e affrontare diverse tematiche, soprattutto che riguardano il futuro, sulle quali la tifoseria si aspetta risposte chiare e decise.
{loadmoduleid 284}Nel frattempo, tramite i suoi canali social, la società ha presentato il nuovo logo, che ha suscitato pareri piuttosto contrastanti tra i sostenitori dei molossi. “Con il lancio del nuovo logo la società si appresta ad iniziare il nuovo corso – si legge in una nota – lo stemma che da oggi affiancherà ogni iniziativa della Nocerina calcio è stato elaborato pensando al molosso e a quello che rappresenta: la forza e l’onore. Il nuovo stemma rappresenta un cambiamento rispetto al vecchio modo di fare le cose. Un cambiamento che ci porterà nel futuro. Questo logo rappresenta un nuovo inizio nella storia del Nocerina Calcio e incoraggiamo i nostri tifosi ad essere orgogliosi della loro squadra di calcio perché c’è ancora molto da fare”