Il sindaco uscente di Nocera Inferiore ha affidato ai social un primo commento alle accuse rivolte contro il suo operato da alcuni aspiranti alla poltrona di primo cittadino
“Mi dichiaro prigioniero politico!”. È stato questo l’unico commento a caldo del sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato subito dopo la messa in onda del dibattito tra i sei candidati alla sua successione organizzato dalla nostra redazione, insieme ai colleghi di Rtalive e Agro Today.
L’attuale primo cittadino nocerino, a mente fredda, ha voluto approfondire la tematica legata al nuovo parcheggio di via Canale, a proposito del quale ha ricevuto diverse critiche da alcuni dei protagonisti della trasmissione “Quale Nocera vogliamo?”.
«Da un interessante dibattito, ieri, ho ascoltato, sul problema parcheggi, la critica al rifacimento di quello di via Canale, che, per inciso, fino a ieri e per 40anni, non era comunale mentre oggi, finalmente lo è, ed era un fossato di buche e pozzanghere mentre oggi ha decoro – scrive il sindaco uscente uscente sul suo profilo social – la critica, la solita, è perché lì non si sia fatta una villa pubblica, magari con due piani parcheggi interrati. E, infine, perché il parcheggio non sia stato invece realizzato dove oggi è il parco giochi di via Rea. La “fantasia al potere” avrebbero detto nel ’68, è un bello strumento. Ma fa a pugni con la realtà. E se sarebbe suggeribile di astenersi da critiche a chi ebbe la “bella”, dispendiosa idea, di realizzare una cassa armonica” di circa 200mila euro a ridosso del fiume (inutilizzabile), ma oggi pontifca sulla sua età dell’oro…
Suggerisco invece agli altri di riflettere su quello che ingegneri e tecnici, consultati alla bisogna, mi spiegarono, sulla suggestiva proposta, qualche anno fa. Realizzare un parcheggio multipiano in soprassuolo dov’è oggi il parco giochi di via Rea, sarebbe (stato) un mezzo aborto perché a ridosso della linea ferrata e del fiume, con una serie di distanziamenti e pesanti prescrizioni da rispettare e una conseguente riduzione della consistenza dell’opera e dei posti auto (sproporzionata ai costi e all’utilità). Senza considerare la totale mancanza di comunicazioni col centro della città, salvo scavare sottopassi più bassi della linea ferrata! Che poi tutto questo lo proponga chi, in dieci anni di mirabili opere pubbliche, che ci hanno lasciato senza un parcheggio pubblico a via Canale (gli unici parxheggi pubblici al servizio del centro restano quelli dell’era DiVito, via Barbarulo e Sarajevo), lascia basiti. Ecco, di “perle” simili – concludeTorquato – è stato disseminato un dibattito che talvolta sembrava scendere dall’iperuranio o affondare nei meandri della preistoria (e della poca memoria). Ecco da qui al 12 di queste “perle” mi piacerebbe occuparmi ogni giorno. Se ho tempo».
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