Antonio Iannello, Vincenzo Petrosino, Enrico Esposito e Massimo Petrosino scendono in campo per sostenere l’ex sindaco cui è stata rifiutata la tessera del Pd: «In altre circostanze il Partito si è comportato ben diversamente»

Una nota per esternare una serie di considerazioni sul come il Pd sta trattando la questione Antonio Romano. E’ quella che hanno fatto pervenire agli organi di stampa quattro autorevoli iscritti, che proprio qualche giorno fa hanno formalizzato la loro adesione alla mozione congressuale “Insieme per …”. Si tratta di Antonio Iannello, Vincenzo Petrosino, ex segretario del Partito, Enrico Esposito e Massimo Petrosino.

«E’ veramente spiacevole notare – scrivono – come si stia cercando di strumentalizzare una semplice richiesta di adesione al Pd dell’ex sindaco Antonio Romano, sconfinando, finanche, a coinvolgere aspetti personali e familiari. Ci preme sottolineare che l’impegno ad offrire un proprio contributo, per riannodare i fili di un percorso che ha visto tanti di noi, orgogliosi protagonisti di una stagione illuminata». Secondo i quattro tale stagione«andrebbe rivalutata con meno superficialità e più attenzione, anche alla luce dell’insipienza di questi due anni di amministrazione», e il rientro nelle file dei Democratici «E’ stato sollecitato all’ex sindaco da parte di un nutrito gruppo di amici iscritti e dirigenti  del partito di Nocera Inferiore».

Il filo logico di chi ha sollecitato Romano è che se è vero che «la politica non si fa con i sentimenti… figuriamoci con i risentimenti, tanto meno si può fare con i rancori!».

Poi i quattro continuano dichiarandosi verso Romano «Grati per aver accettato, “senza rivendicare o aspirare ad alcun ruolo”, l’invito e mortificati, “noi per loro”,  per i toni che la vicenda sta assumendo. Siamo certi  – continua il documento – che Antonio avrà la forza di superare la comprensibile amarezza personale e l’imbarazzo familiare per continuare ad offrire il suo prezioso contributo di esperienza politica e amministrativa ed arricchire la nostra azione. Non occorre un’iscrizione per poterlo fare!

Per quanto ci riguarda, non possiamo non sorprenderci per la “celerità  e le modalità” della decisione “ad personam” assunta dalla Commissione di garanzia provinciale, che non ricordiamo aver dimostrato la stessa sensibilità per altri casi riguardanti, ad esempio, Comuni a noi molto vicini, con iscritti che avevano, fino a poco tempo fa, ruoli istituzionali in giunte di centrodestra e che sono stati accolti con grandi onori nel nostro Partito, o Consiglieri comunali del Pd che hanno assunto posizioni politiche non conformi alla linea del Partito, o ancora iscritti che sono organici ad amministrazioni verso le quali, fino a prova contraria, il Pd è opposizione».

Iannello, Esposito e i due Petrosino si dichiarano anche sorpresi di quella che defniscono «inutilità delle interlocuzioni intercorse con i dirigenti provinciali, ai quali credevamo aver chiarito i contorni dell’impegno e del contributo sollecitato ad Antonio Romano».

La proposizione finale è «di non rispondere più ad alcuna provocazione sull’argomento, a tutela degli aspetti personali e familiari degli interessati, e di non disperdere il ritrovato entusiasmo che ci vedrà impegnati, da qui al Congresso, a volerci confrontare su temi politici e programmatici, convintamente, a sostegno della mozione “Insieme per …”».

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