alcuni dei sindaci partecipanti, con in vista i gonfaloni di Nocera Inferiore e Nocera Superiore

Un successo indiscutibile la manifestazione di sabato 17 a Napoli per ottenere il ritorno dell’acqua pubblica. Tanti i sindaci e i loro gonfaloni, e tanta gente. Apprezzate dai nocerini le presenze dei sindaci Torquato e Cuofano

alcuni dei sindaci partecipanti, con in vista i gonfaloni di Nocera Inferiore e Nocera Superiore

di Nino Maiorino

Sabato 17 gennaio 2015 Napoli è stata invasa da oltre cinquemila manifestanti, provenienti dai 76 comuni dell’Agro Nocerino Sarnese e Vesuviavo facenti parte del comprensorio ATO 3, che hanno espresso ancora una volta, in questa circostanza in forma ufficiale, la loro volontà che la gestione dell’acqua venga tolta alla Gori e torni alle amministrazioni comunali che ne vennero spossessate da infami leggi, nazionali e regionali, in palese dispregio della volontà popolare espressa da 23.milioni di cittadini nel 2011.
Quel referendum aveva dato precise indicazioni della volontà popolare:  fuori l’acqua dal mercato e nessun profitto sull’acqua perché bene pubblico di vitale importanza.
Ma la manifestazione del 17 gennaio, al contrario di altre precedenti, ha avuto una caratteristica rilevante, vale a dire la partecipazione ufficiale di 30 comuni del comprensorio (su 76) i quali sono stati rappresentati dai rispettivi sindaci e dai gonfaloni; e la vergognosa assenza degli altri comuni si commenta da sola.
Tra i 30 comuni presenti vi erano anche anche alcuni che hanno resistito agli attacchi di Gori, della Magistratura e della politica regionale non consentendo alla Gori di intervenire (ad esempio quello di Roccapiemonte).
I nocerini hanno particolarmente apprezzata la partecipazione del nostro comune, con la presenza del sindaco Torquato anch’egli schierato in prima linea per dire no alla Gori: per questa manifestazione ha messo anche a disposizione un pullman in affiancamento a quelli noleggiati dai vari Comitati.
Tale presenza fa enormemente piacere ai cittadini di Nocera che si erano visti abbandonati, nei primi tempi, dall’amministrazione comunale la quale, precedentemente al mandato del sindaco Torquato, non ebbe il coraggio di allinearsi ai comuni che non passarono il servizio alla Gori (come, ripetiamo, quello di Roccapiemonte) e di ciò i cittadini nocerini debbono ringraziare il precedente sindaco Romano.
La vicenda Gori è frutto di una politica trasversale tra tutte le forze politiche, è bene sottolinearlo, di destra, di centro e di sinistra, che, in questo paese hanno trattato, e continuano a farlo, i cittadini non titolari di diritti e del rispetto della loro volontà, ma sudditi il cui destino è subire, subire e ancora subire prepotenze di ogni genere.
Per intenderci, noi non siamo pregiudizialmente schierati a favore del pubblico contro il privato o viceversa: non esiste, a nostro avviso, una ricetta unica per la efficienza e la economicità dei servizi di pubblica utilità, purché chi li eroga, ente pubblico o privato che sia, faccia l’interesse preminente della comunità e, se privato, ricavi pure il suo margine di utile, purché compatibile con l’interesse generale e le condizioni economiche della comunità: non è ammissibile, infatti, che, nel mentre tantissimi cittadini fanno enormi sacrifici e non riescono, in tanti casi, ad arrivare alla fine del mese, vi siano pletore di “fortunati” i quali, per la sola appartenenza a questa o quello forza politica, o a questo o a quel carrozzone, vivono da nababbi ai danni della povera gente, complici le Istituzioni, centrali e locali le quali, invece di rendersi conto dei problemi dei “molti”, curano solo l’interesse dei “pochi”.
Nel caso specifico, però, il discorso di fondo pubblico/privato non vale in quanto i politici ed i pubblici amministratori avrebbero dovuto rispettare il responso referendario del 2011.
Nella ormai decennale vicenda Gori le amministrazioni comunali non hanno brillato nella difesa degli interessi dei cittadini, e bisogna dare atto ai vari spontanei Comitati di cittadini, anch’essi, fortunatamente, trasversali, di aver portato avanti una battaglia la cui fondatezza ha finalmente indotto anche le amministrazioni comunali a prendere posizione.
Tutti i cittadini nocerini sono oggi preoccupati ed esasperati anche per le esose bollette che Gori sta inviando con le quali, per coprire le sue inefficienze, le spese “pazze” derivanti anche da una pletora di assunzioni (oggi Gori ha in organico oltre 600 dipendenti !!!) oltre che da compensi stratosferici dei vari organismi amministrativi e tecnici e consulenti vari, sta chiedendo ai già tartassati contribuenti il pagamento di quanto già da essi pagato, ricalcolando i consumi a tariffe esagerate anche per gli anni dal 2008 (e in qualche caso 2006) in avanti; questo sistema è un insopportabile sopruso, ci verrebbe da dire una rapina ai cittadini i quali, indignati, hanno dato forza alla manifestazione del 17 gennaio chiedendo a gran voce, nel corso dell’assembramento dinanzi al palazzo Santa Lucia, sede della Giunta Regionale, un confronto con il presidente Caldoro e con l’assessore Romano, i quali sono stati invitati ad annullare una bozza di legge regionale che vorrebbe dare ulteriore potere a Gori perché prosegua nella sua azione ingiustificata e inaccettabile ai danni dei cittadini: purtroppo entrambi hanno fatto “orecchio da mercante”.
Non ci illudiamo, comunque, che, nonostante la importanza della manifestazione e la presenza di cinquemila cittadini, la regione Campania si dia “una regolata”, avendo sperimentato sulla nostra pelle quanto valga, per politici e amministratori, la volontà popolare (vedasi com’è finita con i vari referendum sull’acqua, sul finanziamento pubblico ai partiti e via dicendo): ma la presenza di oltre 30 Comuni, rappresentati dai rispettivi sindaci, dovrebbe far riflettere i vari Caldoro, Romano e compagnia. Meglio ancora se i 30 sindaci, e magari altri ancora, chiederanno di essere ricevuti dal governatore Caldoro, al quale dovranno esprimere la loro volontà, ci auguriamo almeno questa volta “ferma”, di estromettere finalmente la Gori, come da più parti auspicato.
Per dovere di cronaca non si può non  citare la presenza e gli incisivi interventi di padre Alessandro Zanotelli, del sindaco di Castellammare di Stabia, di quello di Roccapiemonte e dei tanti altri appassionati relatori e promotori.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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