Premio Nobel per le sue ricerche sull’Aids, è deceduto alle porte di Parigi. Negli ultimi tempi era diventato un riferimento per quelli schierati contro il vaccino per il Covid
Si chiude il “giallo” sulla morte di Luc Montagnier. Ora è arrivata anche la conferma di Liberation: il professore è deceduto martedì scorso all’Ospedale americano di Neuilly-sur-Seine, vicino Parigi, all’età di 89 anni.
Il quotidiano francese ha citato due fonti: il certificato di morte e la testimonianza della dottoressa Beatrice Milbert, con cui il biologo era in contatto. Ieri sera ad annunciare il decesso di Montagnier era stato il sito France Soir, senza però conferme da altre testate giornalistiche. Anche il professor Didier Raoult ha annunciato la morte del virologo. Nobel per la medicina nel 2008, Montagnier aveva abbracciato negli ultimi tempi posizioni no-vax, divenendo riferimento per coloro che si sono schierati contro il vaccino per il Covid. Nel 1983 scoprì il virus HIV insieme al collega Barrè-Sinoussi, che gli valse il prestigioso riconoscimento di valore mondiale. Le sue teorie controverse hanno incontrato spesso il disaccordo della comunità scientifica internazionale. Soprattutto quelle riguardanti la cosiddetta memoria dell’acqua, un principio di base dell’omeopatia, l’uso della papaya contro il Parkinson e alcune teorie del complotto sostenute durante la pandemia da Covid, le quali hanno attirato critiche da parte di altri Nobel e scienziati. Sui social si moltiplicano intanto i messaggi di cordoglio.{loadmoduleid 287}