Oltre all’ex sindaco ed ex presidente della Provincia di Salerno condanne pesantissime per la sorella Antonia e per altri familiari, oltre che per Bartolomeo Pagano
Dodici anni e sei mesi di reclusione per Angelo Villani, dodici anni per Antonia Villani, otto anni e sei mesi per Elisa Villani, sei anni e sei mesi per Giuseppe ed Anna Villani, cinque anni e nove mesi per Giovannina Villani, cinque anni per Sergio Gaudino, tre anni e due mesi per Luigi Stile, sei anni e sei mesi per Bartolomeo Pagano, sei anni e sei mesi per Vittorio Aliberti.
Sono queste le condanne che, dopo 12 anni, mettono la parola fine al cosiddetto crac Alvi che costò sofferenze a lavoratori e titolari di altri supermercati coinvolti nella vicenda. Oltre 200 milioni di euro le somme che la Magistratura ha ritenuto sottratte.
Finisce ingloriosamente la carriera di Angelo Villani: portiere della Nocerina in gioventù, laureato in medicina, sindaco del Comune di Nocera Superiore dal 1992 al 1993, presidente della Provincia di Salerno dal 2004 al 2009, ex Dc poi diventato presidente provinciale de “La Margherita”.{loadmoduleid 284}
Fu arrestato per il crac Alvi nel 2010, ma anche per il suo ruolo alla Provincia subì condanne: dalla Corte dei Conti per l’affitto dell’immobile Torre dei Ladri, cinquecento metri quadri nel cuore del centro storico di Salerno. Per anni la Provincia pagò il fitto senza utilizzarlo, e la Corte dei Conti stimò il danno in 330mila euro.
Villani finì sotto inchiesta della Magistratura anche per aver erogato piogge di fondi per eventi culturali fantasma.
Come condanna accessoria, i Villani, Sergio Gaudino, Luigi Stile, Vittorio Aliberti e Bartolomeo Pagano sono anche stati condannati al risarcimento dei danni subiti da Supermercati calabresi, Al.Pa. ed Alvi, da liquidarsi dinanzi al giudice civile, oltre che alle spese processuali.