Il “concerto di Capodanno” nocerino, giunto alla quarta edizione, ha saputo creare momenti di grande suggestione suscitando entusiasmo e partecipazione negli spettatori e quelle intense emozioni che solo la grande musica sa effondere
di Maria Giovanna Ruggiero
Un’atmosfera di pura magia e di incanto ha dominato ieri sul palco del Teatro Diana.
Tra i brani di Strauss e le suggestive aree di Lehar si è esibita l’Orchestra Filarmonica Campana, magistralmente diretta da Philip C. Nuzzo, dal background di fama internazionale e una carriera poliedrica tra Vienna, Canada e Mississipi.
Le aree ascoltate hanno attraversato i temi eterni come l’amore incondizionato, la passione pura, la gelosia.
La serata, infatti, ha avuto inizio con uno dei più celebri brani di Mozart “Le nozze di Figaro” ed è proseguita con un’incalzante vivacità di note in cui si sono alternate la tradizione con l’originalità dell’interpretazione. Alcune delle opere liriche sono state interpretate da tre grandi soprani, due delle quali italiane, che si sono cimentate in memorabili brani, dalla Vilja tratto dalla Vedova Allegra, alla Carmen di Bizet.
L’orchestra stabile ha saputo perfettamente rispondere all’esigenza per cui è nata, cioè di promuovere la musica entro il panorama culturale campano con la riproposizione di classici sempre attuali.
L’evento, giunto al suo quarto anno e promosso dall’Associazione culturale “Lipira” e dal direttore artistico del Diana Elia Pirollo, nell’offrire cultura sul nostro territorio si prefigge il nobile scopo di avvicinare i più alla riscoperta dei classici della musica lirica.
Il presidente dell’Associazione, Michele Mancuso, ha colto l’occasione per soffermarsi sul ruolo che il preside Lipira ha avuto nella scuola e la sua incessante battaglia contro la dispersione scolastica, affiche la scuola potesse essere di tutti. Inoltre ha parlato di un interessante progetto che la Federico II sta avviando per promuovere una strategia innovativa per la scuola di oggi, tale da adeguarsi alle modalità di apprendimento dei cosiddetti digital born.
Il concerto, durato più di due ore, ha saputo creare momenti di grande suggestione suscitando entusiasmo e partecipazione negli spettatori e quelle intense emozioni che solo la grande musica sa effondere.