A San Mango Piemonte arriva la seconda serata, con la band Electric Ethno Jazz Trio di Stefano Giuliano
Secondo appuntamento, presso il Terzo Tempo Village di San Mango Piemonte, per la rassegna di musica indipendente Controtempo, diretta dall’event manager Luca Lanzetta. Un appuntamento al mese, da dicembre 2014 a giugno 2015. Il gruppo protagonista per venerdì 9 gennaio 2015 ore 21:30, è l’Electric Ethno Jazz Trio di Stefano Giuliano. A condurre la presentazione della serata, la giornalista Barbara Landi.
On stage, il pubblico può apprezzare l’esibizione dell’Electric Ethno Jazz Trio. I componenti del gruppo sono Stefano Giuliano al sax, Domenico Andria al basso e Pietro Ciuccio a percussioni e voce. Electric Ethno Jazz Trio è un progetto di recente costituzione e propone brani originali in uno stile che si pone ai confini tra la musica etnica e la musica jazz. L’utilizzo degli strumenti ora acustici ora elettronici e la loro sovrapposizione crea un sound ricercato, dal sapore tipicamente mediterraneo ed unico nel suo genere.
«La musica che proponiamo gravita su tre livelli – spiega Stefano Giuliano – Il linguaggio della musica etnica, quello della musica jazz, con inserimenti di strumentazione elettronica. Una sonorità che sfocia in uno stile ambient e tocca un raggio ampio, dai temi mediterranei alla cultura scozzese».
Le composizioni sono originali, tratte dall’album in costruzione, la cui registrazione inizia il prossimo 12 gennaio, presso lo Zork Studio di Daniele Chiariello a Buccino. La musica del trio finisce per diventare una piattaforma/hub in cui trovano spazio anche la musica cilentana e greca. «In tal senso – specifica il musicista salernitano – rivendichiamo una nostra primogenitura di questo genere. Proviamo a contaminare i linguaggi ritmici e stilistici, anche grazie alle nostre diverse esperienze: io e Andria proveniamo dal jazz, mentre Pietro fonda parte del suo lavoro sul linguaggio percussionistico cilentano. Il nostro lavoro è quello di contemporaneizzare tutti questi linguaggi, rendendoli diretti, fruibili e sfiorando ambientazioni surreali, tenendo conto sempre della potente capacità della cultura etnica di esprimere l’unicità di un territorio».