Chi ha detto che le grandi città non possono essere sempre più “green” e sostenibili? Da una ricerca condotta da Greenpeace nella capitale Spinaceto risulta essere al secondo posto di questa gratificante classifica
Roma balza spesso alla cronaca per le criticità, anche se qualcosa mano a mano si muove. E sono proprio le persone e le scuole – storicamente sempre più avanti rispetto alla politica – a guidare la “rivoluzione verde” in nome di una sostenibilità ambientale che si sta facendo sempre più strada, soprattutto nelle periferie che diventano sempre più centrali e all’avanguardia nel tessuto urbano.
Questo è quanto emerge da una ricerca condotta da Greenpeace nei quartieri della capitale: se il quartiere più green, con ben sei mobility manager nelle scuole, è il quartiere del Buon Pastore, Spinaceto, con ben 4 mobility manger, è al secondo posto; maglia nera della classifica di Greenpeace sono i quartieri Tiburtino e don Bosco.
– Professore Bilotta, Lei è da sempre un appassionato ciclista urbano ed è uno dei mobility manager di Spinaceto e un precursore della mobilità attiva e sostenibile. Non può che essere soddisfatto di questo risultato al quale ha contribuito col suo spirito green.
«Sono molto soddisfatto ed è un risultato importante che ci gratifica dei tanti sforzi che, assieme ai miei colleghi delle varie scuole del quartiere di Spinaceto, stiamo facendo per promuovere nei più giovani una sempre maggiore sensibilità nei confronti della bici e della mobilità sostenibile in generale. Muoversi abbandonando l’auto vuol dire non solo avere rispetto dell’ambiente e tutelarlo, ma anche avere cura del proprio corpo e della propria salute mentale. Il benessere psicofisico è centrale per la salute delle persone e poi, in questo modo, si riesce a stare a contatto con la natura, oppure ci si riesce a soffermare su scorci e monumenti sui quali, presi dalla frenesia, non si era mai riusciti a porre attenzione».
– Professore Bilotta, Lei è italo-svedese e sappiamo che la Svezia è tra i paesi più ecosostenibili al mondo: quanto ha influito questo su di Lei?
«La Svezia è uno dei Paesi che ha una maggiore sensibilità ecologia ed è la normalità andare al lavoro in bici o spostarsi con i mezzi pubblici. Non so se e quanto ciò abbia influito, ma ormai per me la bicicletta è il mezzo privilegiato di spostamento e cerco di usare la macchina quanto meno possibile. Certo, Roma presenta ancora delle difficoltà per la mancanza di infrastrutture ma sono certo che mano a mano sarà sempre più frequente l’abbandono dell’auto sulla tratta casa-lavoro. A Spinaceto abbiamo iniziato da 2 anni il progetto “bike to school”, assieme al Preside Gianfranco Turatti, e cerchiamo con le domeniche in bici di coinvolgere le famiglie. Inoltre, gli effetti di un poco di moto continuo e costante sono sotto gli occhi di tutti»