Ridotti al 2,4% gli aumenti per il periodo 2020-2023 contro il 27,32% richiesto dall’azienda che gestisce buona parte della rete della Campania, che erano già state approvate dall’Arera
Solo il 2,4% di aumenti delle tariffe Gori per il quadriennio 2020-2023.

È stata questa la decisione del Comitato esecutivo dell’Ente Idrico Campano, che ha congelato gli aumenti per il biennio 2020-2021 e ridotto quelli fino al 2023.
Le richieste iniziali di Gori, approvate da Arera (L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), erano dell’8,12% per il 2020-2021 e del 19,2% per il 2020-2023.
Tuttavia, la riduzione sugli aumenti richiesti non comporterà nessuna riduzione sui 350 milioni di euro di investimenti che la Gori dovrà comunque tirar fuori per rimodernare una rete che, è il caso di dirlo, fa acqua da tutte le parti.
«È un risultato di grande importanza – ha affermato alla fine della seduta il presidente Luca Mascolo – che certifica la capacità dell’EIC di svolgere in pieno il ruolo di ente regolatore. Premiato il lavoro degli uffici che ha consentito di raggiungere un traguardo non scontato a vantaggio dei cittadini di questo territorio. La proposta iniziale del gestore è stata notevolmente migliorata e sono stati salvaguardati gli investimenti necessari all’ammodernamento ed al miglioramento delle infrastrutture del servizio idrico. Apprezzo la sensibilità istituzionale e la responsabilità amministrativa del sindaco Manlio Torquato che, pur nella distinzione di ruoli, funzioni e competenze, ha compreso la rilevanza di tale provvedimento, esprimendo un voto favorevole».

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