Due risultati incredibili nel pomeriggio – ora italiana – alle Olimpiadi di Tokyo. Medaglie d’oro nel salto in alto maschile e nei 100 metri. Uno schiaffo alle consuete critiche rivolte agli azzurri dall’estero per ciò che riguarda l’atletica
Ormai è chiaro che l’estate 2021 sia destinata a restare impressa nei ricordi degli italiani per i successi sportivi.
Non solo calcio: dopo la grande vittoria degli Europei da parte della Nazionale di mister Mancini, quest’oggi alle Olimpiadi di Tokyo 2020 sono state scritte nuove e importanti pagine di storia con due imprese straordinarie, firmate Tamberi e Jacobs. Le due vittorie sono arrivate in dieci minuti che nessuno dimenticherà facilmente, soprattutto perchè ribaltano quella tradizione dello sport azzurro – costruita negli anni per lo più da commentatori di altri Paesi – che vede gli atleti italiani sempre ai margini nell’atletica, relegati a portare a casa successi soltanto negli sport “minori”, come se ne esistesse qualcuno meno importante degli altri. Un’Olimpiade non facile, dopo le delusioni della scherma e del tiro, con gli “ori” che faticano ad arrivare. Poi, nel pomeriggio, è cambiato tutto. Ci ha pensato prima Gianmarco “Gimbo” Tamberi nel salto in alto maschile. Poco dopo è stato il turno di Marcell Jacobs, con quella corsa pazzesca nei 100 metri, la specialità “regina dei Giochi”. A traguardo superato, il velocista nato in Texas non ha potuto fare altro che abbracciare il saltatore che si trovava sulla sua traiettoria; i due hanno condiviso la rispettiva gioia, quasi increduli. Un doppio successo dal peso enorme, ma che contiene anche due storie pazzesche. Tamberi cinque anni fa rimediò un infortunio alla gamba che rischiò di compromettere per sempre la sua carriera. Un oro dal sapore di rivalsa, di determinazione, e a prova di ciò in pedana con lui ha portato orgogliosamente quel gesso che per mesi gli ha fatto compagnia. La vittoria di Jacobs, nato a El Paso da madre veneta e padre americano, è stata invece uno schiaffo a qualsiasi tipo di stereotipo o pregiudizio: non parla inglese, vive a Desenzano da quando aveva un anno e mezzo e soltanto da poco ha ricucito il rapporto con suo padre. Per comprendere il valore del suo trionfo, basti pensare che il suo tempo nei 100 metri è stato lo stesso di Bolt alle scorse Olimpiadi, con record italiano ed europeo. Mai nessun azzurro era riuscito a raggiungere nemmeno la finale. Immediatamente ai due atleti delle Fiamme Oro della Polizia sono arrivati i complimenti delle istituzioni: “grande apprezzamento e soddisfazione” per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ricordato l’appuntamento al Quirinale per i ringraziamenti al termine dei Giochi. “Sono orgoglioso di voi, vi ho seguito: state onorando l’Italia”, così invece Mario Draghi ha accolto al telefono i due eroi azzurri. Il Premier ha ribadito i complimenti e ha aggiunto: “Siete stati bravissimi, vi aspetto a Palazzo Chigi”. Insomma, oggi è stata scritta la storia. Probabilmente non succederà più, o forse non in tempi brevi. Ma tutti ricorderanno di questa incredibile notte di Tokyo.