L’area della Costiera Amalfitana, luogo unico nel suo genere dagli scenari paesaggistici sognanti, è custode di un ricco patrimonio spesso invisibile allo sguardo di chi la visita

Nel progetto di promozione territoriale,sviluppo sostenibile e tematiche ambientali, viene dedicata particolare attenzione al recupero della biodiversità locale e delle produzioni agrarie a rischio di estinzione, e grazie a questa attività è stato riscoperto un ortaggio la cui coltura risale XIX secolo, ma che nel corso degli anni è andato scomparendo fino a divenatre quasi introvabile: il pomodoro Re Umberto, localmente conosciuto come Fiascone.

L’origine del suo nome è un omaggio al Re Umberto I di Savoia, in occasione della sua prima visita a Napoli nel 1878.
Fu scelta questa varietà in quanto rappresentava l’eccellenza a quel tempo. Il pomodoro Re Umberto è anche famoso per aver dato origine al pomodoro San Marzano, che altro non è che il risultato dell’incrocio del Fiascone con un’altra varietà di pomodoro.
La varietà è stata coltivata in Italia per più di un secolo e venduta da tutte le maggiori ditte sementiere, ma nel corso del tempo i semi vennero confusi e mischiati con altre varietà fino a causarne l’arduo reperimento. Soppiantata da altre varietà, che hanno preso il sopravvento produttivo e ne hanno fatto perdere la memoria fuori dall’area di provenienza dove alcuni contadini locali l’hanno custodita. costiera amalfitanaLa località elettiva del prodotto, dove si riscontrano le più importanti testimonianze orali in merito alla sua presenza sul territorio, è Tramonti. Qui, il pomodoro iniziò ad essere coltivato agli inzi del ‘900, di generazioni in generazione ogni famiglia aveva il proprio terreno per la coltivazione per uso e consumo domestico e giusto questo perpetrarsi della coltivazione, seppur solo per autoconsumo, ha permesso di evitarne la completa estinzione. Le fil rouge che associazioni locali-ambientaliste seguono è quello di uno sviluppo dell’economia locale, sostenibilità e tutela della biosfera, che si estrinseca, in questo caso, nel progetto di recupero del Fiascone.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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