In 25 anni molto è cambiato in questo settore. L’editoria ha dovuto evolversi ed adeguarsi ai tempi, ma l’educazione alla lettura va stimolata, soprattutto nei ragazzi
di Valentina Milite
25 anni fa l’Unesco sceglieva la data del 23 aprile come giorno dedicato alla lettura, pubblicazione dei libri e protezione della proprietà intellettuale.

Dal 1996 ad oggi molto è cambiato nel settore dell’editoria, modalità di fruizione e consumi soprattutto, grazie a nuovi strumenti, supporti e tecnologie. Se il “Progetto Gutenberg” aveva già dal 1971 iniziato a digitalizzare libri stampati, è solo dal 1998 infatti che inizia la vendita di ebook/libri elettronici in web, tramite siti come amazon.com (ancora oggi uno dei maggiori rivenditori di libri in formato digitale e non).
Anche la pubblicistica si è evoluta di pari passo, decretando una crisi della carta stampata che ha costretto molte testate giornalistiche a digitalizzarsi totalmente o comunque adeguarsi, fornendo un servizio d’informazione digitale parallelo a quello cartaceo, allo scopo di raggiungere i numerosi nuovi fruitori di questo mercato.
Ad oggi con l’espansione del digitale e dei social, evolversi in questo senso è stato imprescindibile per la sopravvivenza di questo settore, che come tutte le attività imprenditoriali, deve rispondere alle richieste ed i nuovi input del mercato.
L’informazione è diventata più veloce, premasticata e ridotta al minimo per una fruizione immediata. Anche in libreria i trend di vendita sono spesso dettati dalle mode dei social.
Ma i trend del mercato non sono un qualcosa di totalmente aleatorio; sono decretati dalle scelte dei consumatori e quindi, come sempre le nostre scelte individuali possono fare la differenza.
In un mondo in cui ciascuno è assorbito nella propria routine, in una società basata sull’immagine, la pubblicità, il commercio fine a sé stesso e da un conseguente stile di vita consumistico sempre più frenetico e con sempre nuovi bisogni effimeri; la lettura può reinsegnarci il valore della lentezza, del tempo, di prendersi il tempo per capire, pensare, immaginare, riflettere ed attuare scelte consapevoli.
Tempo, che purtroppo per taluni è diventato un lusso. Cosa tristemente evidente se pensiamo che l’Italia sia uno dei Paesi Europei con più alto tasso di analfabetismo funzionale, ovvero incapacità di “usare in modo efficace le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana.
In questo modo l’informazione diventa un qualcosa che subiamo, che si serve di noi (il più delle volte per venderci qualcosa), non uno strumento proattivo nelle nostre mani.
La consapevolezza di ciò, può modificare le nostre scelte.
In occasione di questa giornata quindi, prendetevi del tempo per leggere anche voi adulti e chi è genitore, regali ai propri figli un libro, magari da leggete insieme. Perché educare oggi un bambino o un ragazzo alla lettura, significa regalargli, anche nel futuro: tempo di qualità, la possibilità di immaginare, essere curioso, capire lentamente e compiere scelte consapevoli, utili ad un reale progresso culturale della società, che non si traduca in soli termini di crescita economica, ma di valore a tutto tondo.

 

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