Un protocollo comune tra primi cittadini del territorio siglato questa mattina a palazzo San Carlo. Poi, in marcia tra la gente e le forze dell’ordine attraversando le strade scenario del conflitto a fuoco
di Maria Rosaria Mandiello
Anche con il silenzio si può urlare: lo hanno fatto stamani i sindaci dell’Agro. Una marcia silenziosa per urlare a gran voce la necessità di uomini e mezzi per garantire sicurezza alle città del comprensorio e ad i loro cittadini, ma anche per ribadire un fermo “no” ad ogni forma di illegalità. Il corteo di sindaci, gente comune e forze dell’ordine, associazioni cittadine e le parrocchie locali, è partito da piazza Bernardo D’Arezzo ed ha attraversato il centro cittadino che venerdì è stato teatro del sanguinoso conflitto a fuoco in cui sono rimasti feriti tre passanti, di cui uno al volto. Prima della marcia, il sindaco do Pagani, Salvatore Bottone, ha incontrato a palazzo di città i sindaci del territorio per discutere della messa in sicurezza dei comuni dell’Agro. Erano presenti anche i consiglieri regionali Enrico Coscioni e Alberico Gambino, ex sindaco della città liguorina, che domattina in consiglio regionale presenterà un’interrogazione sul tema della sicurezza. I sindaci dell’Agro hanno fatto fronte comune e siglato un documento che è stato inoltrato al Prefetto di Salerno, Gerarda Maria Pantalone. La missiva in apertura riporta le parole del vescovo della diocesi, monsignor Giuseppe Giudice: “Non perdiamo la speranza”. Nella loro lettera, i sindaci hanno chiesto al prefetto di Salerno un maggiore controllo dei territori ed un potenziamento delle forze dell’ordine. Il primo cittadino di Pagani ha anche ribadito che interverrà al più presto per regolamentare l’accesso in città dei furgoni portavalori. «Non è concepibili che portavalori senza scorta attraversino la città a tutte le ore e che i vigilantes trasportino a piedi ingenti somme di danaro tra la gente per arrivare in via Trotta, strada senza uscita».
IL MESSAGGIO Il vescovo della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, unito al suo presbiterio, fa giungere, dalla sua cappella privata, a tutta la diocesi, in particolare a Pagani segnata da tante difficoltà, al sindaco e all’amministrazione, ai feriti e alle famiglie, e a coloro che sono in ansia, il segno della sua partecipazione e della sua vicinanza fraterna e affettuosa. Auspica che, dalla terra bagnata di sangue, cresca una nuova coscienza civile ed una attenzione al territorio e, insieme alle comunità cristiane, si unisce allo sforzo di tutte le persone di buona volontà che vivono il disagio e che, nella speranza e nell’onestà, vogliono ricostruire il tessuto sfilacciato della città. |
I sindaci dell’Agro si ritrovano tutti dalla stessa parte. Anche il presidente della provincia di Salerno, Giuseppe Canfora, ieri mattina ha preso parte al consiglio comunale straordinario convocato sul tema della sicurezza in città. Il parlamentino cittadino ieri ha abbandonato i colori politici per fare fronte comune sul delicato tema e per dare risposte certe alla collettività. Il capogruppo della lista Grande Pagani, Pietro Sessa, ha sollecitato soluzioni nel più breve tempo possibile, chiedendo che si attui anche a Pagani il progetto “strade sicure” in sinergia con l’Esercito, come già è stato per altre realtà a rischio. Inoltre il capogruppo ha chiesto anche il supporto di polizia privata, per garantire più sicurezza nell’imminente periodo natalizio. Sessa ha chiesto all’intero consiglio comunale le dimissioni, se lo Stato non dovesse rispondere all’appello dell’amministrazione paganese. «Tutti gli sforzi fatti dall’amministrazione, dai commercianti e dai cittadini sono vani se lo Stato non garantisce sicurezza in una città come la nostra, dove operano 24 carabinieri che devono tutelare la sicurezza di un territorio che comprende: Pagani, S. Egidio e Corbara».
Durante l’assise cittadina di ieri, il presidente della provincia, Canfora, ha garantito che farà sentire la sua voce al Comitato provinciale dell’ordine e la sicurezza, dove chiederà un potenziamento dell’organico per garantire sicurezza al territorio. Canfora, ha anche proposto un programma che si rende indispensabile, per interventi che riescano a calmierare la crisi economica.